Da oggi fare benzina costa un po’ meno. Ma chi ha un’auto a gasolio (per motori Diesel) dovrà mettere mano al portafoglio. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto firmato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, scatta il riallineamento delle accise sui carburanti, previsto dalla riforma fiscale.
Nel dettaglio, l’accisa sulla benzina scende di 1,5 centesimi di euro al litro, passando da 728,40 a 713,40 euro per mille litri. Allo stesso tempo, però, sale di pari misura quella sul gasolio, che passa da 617,40 a 632,40 euro per mille litri, con un aggravio diretto per milioni di automobilisti.
Una misura che, secondo i calcoli del Codacons, comporterà un costo complessivo annuo di circa 364 milioni di euro per le famiglie con auto diesel, con un aumento medio per pieno (considerando anche l’IVA) pari a 91,5 centesimi, ovvero 21,96 euro in più all’anno per chi effettua due rifornimenti mensili.
Per contro, la riduzione delle accise sulla benzina produrrà un risparmio equivalente per chi guida vetture alimentate a verde. In Italia, secondo i dati diffusi, il 42% del parco auto è a benzina, circa 17 milioni di veicoli, mentre il 40,9% è a gasolio, ovvero oltre 16,6 milioni di mezzi. A livello macro, il saldo appare in equilibrio: il guadagno stimato per i consumatori di benzina sarà di 374,5 milioni di euro annui.
Una buona notizia a metà, quindi, per i consumatori. L’Unione Nazionale Consumatori ha accolto positivamente la riduzione per la benzina, ma non ha nascosto le perplessità sull’aggravio per il diesel. «Il rincaro sarà compensato dal risparmio per chi guida auto a benzina – ha dichiarato Massimiliano Dona – ma resta il fatto che si penalizza chi usa veicoli alimentati a gasolio, spesso utilizzati per lavoro o per lunghi tragitti».
E sullo sfondo resta l’interrogativo su uno degli strumenti promessi ma mai realizzati: l’app per trovare i distributori più convenienti, prevista dal decreto legge del 14 gennaio 2023. «Sono passati oltre due anni e quattro mesi, ma l’app non è mai stata lanciata. Un ritardo vergognoso», ha denunciato ancora Dona.
Dure anche le critiche politiche. Per Italia Viva, nella voce della senatrice Silvia Fregolent, il Governo «riallinea le parole ma aumenta le tasse». Mentre il capogruppo M5S al Senato, Stefano Patuanelli, accusa l’esecutivo di colpire ancora una volta i cittadini: «Il consumo di gasolio è oltre due volte e mezzo superiore a quello della benzina. L’aumento avrà ricadute dirette sul carrello della spesa e sui costi delle aziende. Una tassa camuffata».
Insomma, se il Governo punta a un equilibrio fiscale tra i due carburanti, l’effetto percepito alla pompa è tutt’altro che neutrale. Chi guida a benzina sorride, chi usa il diesel fa i conti.
giovedì, 15 Maggio 2025 - 20:11
© RIPRODUZIONE RISERVATA