Un’intesa per affrontare il sovraffollamento carcerario e costruire un nuovo modello di giustizia rieducativa. È stato siglato ieri un accordo tra il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) e l’Associazione Terra Dorea (che opera a Napoli), rappresentati rispettivamente dalla dottoressa Lina Di Domenico e dall’avvocato Claudia Majolo, presidente dell’associazione.
L’accordo dà ufficialmente avvio a una progettualità innovativa che prevede la creazione di comunità educative come alternativa alla detenzione tradizionale, con l’obiettivo di promuovere percorsi di riabilitazione, formazione professionale e sostegno psicologico per i detenuti. Una visione nuova, fondata su inclusione e responsabilizzazione, pensata per abbattere il tasso di recidiva e facilitare il reinserimento nella società.
Alla base del protocollo ci sono principi chiari e condivisi: costruire un sistema che favorisca l’inserimento dei detenuti in contesti educativi strutturati, dove possano acquisire competenze, ricevere supporto e rielaborare il proprio percorso personale. Un cambio di paradigma che unisce rigore e umanità. L’Associazione Terra Dorea ha messo a disposizione il proprio modello educativo e sociale, già sperimentato con successo in altri ambiti, mentre il Dap ha garantito piena collaborazione istituzionale, compresa la partecipazione attiva alla selezione dei detenuti da coinvolgere nelle attività.
È stato inoltre definito un sistema di rete per coordinare i diversi attori coinvolti e monitorare costantemente i percorsi rieducativi avviati, assicurandone l’efficacia e la sostenibilità nel tempo. «Questa iniziativa nasce per superare il sovraffollamento carcerario offrendo alternative concrete alla detenzione – ha spiegato l’avvocato Claudia Majolo, presidente di Terra Dorea –. La collaborazione e i colloqui intercorsi con il Dap hanno portato alla definizione di un progetto mirato e risolutivo». «Si tratta di un progetto pilota pensato per il territorio campano, ma pronto a estendersi su scala nazionale, come previsto dallo stesso protocollo. Profilare, rieducare, reinserire nella società: sono queste le tre parole chiave che, da avvocato prima e da presidente oggi, guideranno il nostro impegno. Ringrazio il Capo del Dap per la fiducia accordata».
giovedì, 15 Maggio 2025 - 16:01
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