Tragedia Faito, l’inchiesta si allarga: 25 indagati, ci sono De Gregorio e tecnici Ansfisa. Dubbi dei pm su validità controlli

di maga

Come prevedibile, si allarga l’inchiesta sulla tragedia del Faito dello scorso 17 aprile che ha provocato la morte di quattro persone e il ferimento di una quinta. La procura della Repubblica di Torre Annunziata, guidata dal procuratore Nunzio Fragliasso, ha portato a 25 il numero degli iscritti nel registro degli indagati.

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Nell’elenco compare anche il nome del presidente dell’Eav, la società di trasporto pubblico che fa capo alla Regione Campania, Umberto De Gregorio, il quale ha affidato ai social la sua prima reazione: «Confermo la mia assoluta fiducia nella giustizia, sono sereno, e confermo la massima collaborazione agli organi inquirenti. Sono al mio posto di lavoro, come sempre».

Entrano nell’inchiesta anche tecnici e funzionari Ansfisa, che hanno effettuato i controlli alla funivia, e ancora referenti della società Franz Parth & Co, che si sono occupati della manutenzione e del rifacimento delle “teste fuse'”. Una di queste è stata sequestrata nei giorni scorsi, ritrovata staccata dalla cabina precipitata il giovedì Santo.

In sintesi la procura contesta agli indagati – a seconda dei ruoli – condotte omissive su manutenzione o comunque controllo dell’impianto e di conseguenza contesta l’avere attestato l’assenza di problemi o criticità dell’impianto.

L’iscrizione dei nuovi indagati concide con la fissazione di un accertamento tecnico irripetibile fissato per il 23 maggio, che prevede pure il recupero della cabina precipitata nel vallone: in tal modo la procura vuole dare la possibilità a tutti quelli che hanno un ruolo professionale legato alla manutenzione della funivia del Faito di nominare un proprio perito. Si tratta, dunque, di un atto dovuto e non di un’assunzione di responsabilità. Responsabilità che la procura potrà definire solo all’esito degli accertamenti peritali. Facile immaginare che la perizia si concentrerà su cabina, cavo, manutenzione e sulle verifiche giornaliere, mensili, trimestrali e annuali.

Nella fase iniziale delle indagini, la procura aveva iscritto nel registro degli indagati 4 persone: Marco Imparato (responsabile esercizio e manutenzione della funivia) Pasquale Sposito (direttore operativo), Giancarlo Gattuso (dirigente infrastrutture) e Pasquale di Pace (capo impianto). Si tratta di funzionari e dipendenti dell’Eav, l’ente – che fa capo alla Regione Campania – gestore dell’impianto di risalita che da Castellammare di Stabia collega il centro cittadino con il villaggio del Faito a quota 1131 metri.

giovedì, 15 Maggio 2025 - 13:30
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