Nell’ultima giornata utile per gli adempimenti fiscali previsti in scadenza, la piattaforma dell’Agenzia delle Entrate ha smesso di funzionare. A partire dalle 10:30 di questa mattina, l’accesso al sito è diventato impossibile per migliaia di professionisti alle prese con deleghe di pagamento, invii e consultazioni. Una situazione che ha generato una vera e propria crisi di nervi tra i commercialisti, sommersi da scadenze e ostacolati da un sistema informatico ancora una volta inadeguato.
L’Associazione nazionale commercialisti (Anc) ha denunciato con durezza quanto accaduto, parlando di «profonda preoccupazione e indignazione per l’ennesimo blocco del sito dell’Agenzia delle Entrate». Il presidente Marco Cuchel non usa mezzi termini: «È inaccettabile che, in giornate cruciali per gli adempimenti fiscali, i professionisti si trovino impossibilitati ad accedere ai servizi telematici dell’Agenzia. Questo non solo compromette la nostra capacità di operare efficacemente, ma mina anche la fiducia nel sistema fiscale del nostro Paese».
La richiesta è chiara: proroga immediata delle scadenze e intervento strutturale sull’infrastruttura digitale. «È l’ennesima amara constatazione di una realtà che non può ulteriormente tacersi», insiste Cuchel.
Sulla stessa linea anche il Consiglio nazionale dei commercialisti, che per voce del presidente Elbano de Nuccio ha inviato una lettera urgente al direttore dell’Agenzia delle Entrate, Vincenzo Carbone, chiedendo una proroga dei termini. «Abbiamo richiesto l’intervento del Direttore – spiega il Tesoriere Salvatore Regalbuto – per accertare l’irregolare funzionamento del servizio e predisporre la proroga».
A intervenire anche il Codacons, che definisce il blackout una «causa di forza maggiore». L’associazione dei consumatori ha dichiarato: «I termini per gli adempimenti fiscali in scadenza oggi devono essere prorogati, e ai contribuenti che non sono riusciti a presentare la documentazione non deve essere applicata alcuna penale o sanzione». Secondo il Codacons, è «necessario potenziare tecnicamente la piattaforma per evitare che episodi simili si ripetano, danneggiando una vasta platea di cittadini e professionisti».
Il paradosso è evidente: mentre il sistema fiscale italiano spinge verso la digitalizzazione e la semplificazione, gli strumenti pubblici mostrano limiti gravi proprio nei momenti di massimo utilizzo. E mentre da ieri è possibile accedere alla precompilata 730 per integrazioni o invii, il portale è collassato sotto il peso degli accessi, lasciando il caos sul campo.
Al momento, il sito sembra tornato operativo, ma il danno è fatto. E la credibilità del sistema — ancora una volta — vacilla.
venerdì, 16 Maggio 2025 - 16:37
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