Uccisa in casa con 15 coltellate, fermata la nuora: quelle strane ricerche online su come pulire il sangue

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Stefania Camboni
di Marco Cesario

Lei dice di essere innocente, ma gli inquirenti la pensano diversamente disegnando uno scenario da brividi. La morte di Stefania Camboni, la 58enne uccisa nella sua abitazione di Fregene (in provincia di Roma), non sarebbe stato l’epilogo di un tentativo di furto finito male ma piuttosto un omicidio, presumibilmente premeditato, commesso dalla nuora. Quella nuora che Stefania aveva accolto, offrendole una sistemazione nell’attesa che il figlio di Stefania e lei riuscissero a trovare una nuova casa. Giada Crescenzi, di 31 anni, è adesso in stato di fermo. La procura la accusa di avere sferrato 15 coltellate a Stefania. Un segno d’odio. E l’accusa anche di avere premeditato quel delitto. Nei giorni precedenti l’omicidio aveva cercato sul web come avvelenare a morte una persona e subito dopo il delitto aveva navigato su internet per cercare come ripulire il materasso dal sangue. Condotte, queste ultime, che avvalorano la tesi degli inquirenti.

Giada avrebbe agito di notte – quella tra mercoledì 14 maggio e giovedì 15 maggio – approfittando dell’assenza del compagno 31enne Francesco Violoni, figlio della vittima, che era a lavoro. È entrata in casa di Stefania, che abitava al piano terra della villetta dove Giada e Francesco avevano trovato accoglienza e l’ha accoltellata ripetutamente. Poi, è la tesi degli inquirenti, avrebbe messo in piedi un vero e proprio depistaggio: avrebbe spostato l’auto di Stefania, abbandonandola fuori strada con il muso messo in una cunetta, e in terra avrebbe sistemato il portafogli della donna, così da far credere che Stefania fosse stata aggredita in strada presumibilmente a scopo di rapina e che poi all’interno dell’abitazione il malvivente insoddisfatto del bottino avrebbe consumato il delitto. Quindi sarebbe rientrata nel suo appartamento e si sarebbe messa a dormire. Era, infatti, a letto quando Francesco Violoni è rincasato e ha dato l’allarme: nel rientrare verso le 7, l’uomo ha notato la porta di ingresso di casa della madre aperta. Ha raggiunto la fidanzata e insieme sono entrati nella stanza di Stefania, trovandola morta.

Ma perché Giada avrebbe ucciso Stefania? Gli inquirenti sono certi che tra le due donne non corresse buon sangue, tanto è vero che di recente Giada Crescenzi aveva pubblicato un annuncio sulla pagina Facebook del gruppo di Fregene, perché cercava un appartamento in affitto dove poter andare con Francesco e i due gatti. Voleva andare via da quella villetta di proprietà di Stefania dove era stata accolta proprio perché Stefania voleva aiutare il figlio e quindi pure lei. I due innamorati si erano conosciuti un anno fa sul posto di lavoro, dove erano impiegati come guardie giurate all’aeroporto di Fiumicino, ma Giada Crescenzi da qualche mese non lavorava più con l’istituto di vigilanza. Oggi la 31enne comparirà dinanzi al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma per l’udienza di convalida del fermo. Già dalle ore successive il rinvenimento del cadavere, Giada Crescenzi s’era giustificata di non aver sentito rumori perché lei usa dormire coi tappi nelle orecchie. E pure su quelle “strane” ricerche online avrebbe una spiegazione: il sangue che voleva eliminare – ha detto l’avvocata Anna Maria Anselmi sarebbe stato quello delle mestruazioni, mentre la ricerca sull’avvelenamento non era per le persone ma le piante, per eliminare quelle invasive dal giardino.

sabato, 17 Maggio 2025 - 08:12
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