Autodemolitori e transizione ecologica, la Car chiede norme chiare per valorizzare il settore Elv: «Siamo parte della soluzione»

convegno autodemolizioni
di Lisa Simeone

«Il nostro settore è pronto, da anni, a fare la sua parte nella transizione ecologica. Ma servono norme stabili, chiare e giuste, che riconoscano il valore ambientale ed economico del nostro lavoro. È impensabile che, in un contesto dove si parla ogni giorno di riciclo e recupero, gli autodemolitori siano ancora visti come un problema e non come parte della soluzione».

Con queste parole Alfonso Gifuni, presidente della Car – Confederazione degli Autodemolitori Riuniti, ha rappresentato le istanze degli autodemolitori nel corso del convegno nazionale che si è svolto nei giorni scorsi a Napoli sul tema “Il futuro della filiera ELV: l’evoluzione normativa e le nuove sfide del settore”. Un incontro che ha messo al centro la necessità di una normativa coerente per un comparto che gioca un ruolo fondamentale nella transizione ecologica e nell’economia circolare.

Il settore dell’autodemolizione smaltisce ogni anno oltre un milione di tonnellate di veicoli a fine vita, recuperando materiali preziosi per l’industria del riciclo. Eppure, nonostante il valore ambientale e industriale dell’attività svolta, le imprese si trovano ancora a combattere contro barriere normative, interpretazioni burocratiche restrittive e vincoli incomprensibili, che ostacolano innovazione e sviluppo.

Tra le criticità più gravi evidenziate:

  • il blocco all’esportazione dei ricambi rigenerati, considerati impropriamente rifiuti speciali dalle Dogane italiane, in contrasto con quanto accade in altri Paesi europei;

  • il divieto di demolizione per i veicoli sottoposti a fermo amministrativo, con pesanti ricadute ambientali e logistiche;

  • l’obbligo di installare rilevatori radiometrici negli impianti di demolizione, nonostante l’assenza di materiali radioattivi nei veicoli.

Tutti esempi di una normativa spesso frammentata e contraddittoria, che disincentiva gli investimenti nel settore e penalizza le aziende che operano nel rispetto delle regole.

Accanto a Gifuni, anche il senatore di Fratelli d’Italia Sergio Rastrelli, segretario della Commissione Giustizia, che ha ribadito la necessità di un intervento deciso da parte delle istituzioni: «Serve chiarezza normativa per valorizzare un comparto centrale per l’economia circolare e la ripresa economica. Serve chiarezza su una serie di regolamenti che rischiano di bloccare un settore fondamentale per l’economia circolare – ha spiegato Rastrelli –. Dobbiamo lavorare, anche e soprattutto a livello Europeo, per una legislazione che sostenga, e non ostacoli, chi opera nel rispetto delle regole e tutela l’ambiente con competenza e investimenti».

Il convegno ha visto anche l’intervento online da Bruxelles di Pietro Fiocchi, vicepresidente della Commissione Ambiente del Parlamento Europeo, oltre a quelli di Antonio Cernichiaro, vicedirettore generale dell’Unrae (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri), e di rappresentanti dell’Agenzia delle Dogane Antifrode e Controllo, della Cna, della Guardia di Finanza e dei Carabinieri Forestali.

Il messaggio emerso in maniera chiara è che il comparto Elv non chiede privilegi, ma solo condizioni normative e regolamentari eque, in linea con quanto avviene nel resto d’Europa.

La filiera dell’autodemolizione è pronta a fare la sua parte, con responsabilità e spirito costruttivo. Ma ha bisogno di essere messa nelle condizioni di contribuire, senza ostacoli inutili, a una transizione ecologica che non può prescindere dal riciclo, dal recupero e dalla rigenerazione dei materiali.

Il confronto aperto tra imprese, istituzioni e tecnici – è stato ribadito – resta l’unica via possibile per costruire un modello sostenibile, in cui anche gli autodemolitori siano riconosciuti come alleati, e non come un problema, nella sfida green che l’Italia è chiamata ad affrontare.

domenica, 18 Maggio 2025 - 13:25
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