Una Pasqua di sangue e silenzio. Così si era conclusa, lo scorso 20 aprile, la vita di Carmela Quaranta, 42 anni, madre di due figli adolescenti. La donna fu trovata cadavere nella sua abitazione a Mercato San Severino, in provincia di Salerno. Da subito le circostanze apparvero poco chiare. Ora, a un mese dalla morte della dona, arriva una svolta nelle indagini: l’ex compagno della vittima, il 56enne Gerardo Sellitto, è stato arrestato dai carabinieri della locale compagnia in esecuzione di un decreto di fermo per omicidio volontario.
L’arresto: «Gravi indizi di colpevolezza»
Ad annunciarlo è la procura di Nocera Inferiore, che ha coordinato le indagini condotte dai carabinieri e dalla sostituta procuratrice Viviana Vessa. Il fermo è scattato nelle ultime ore, dopo una fase investigativa serrata, arricchita dall’analisi dei tabulati telefonici, delle celle e dei video di sorveglianza, oltre che dei dati GPS e di numerose testimonianze. Questi elementi avrebbero contribuito a ricostruire i movimenti dell’uomo nelle ore cruciali, portando gli inquirenti a ritenere fondata la pista dell’omicidio volontario.
Una svolta che, per l’avvocato Nobile Viviano, legale della famiglia di Carmela, «era nell’aria», ma che ora apre la strada a nuove domande. «Non conosciamo ancora nel dettaglio i motivi del fermo, ma capiremo se e come coinvolgere anche l’altro indagato», ha dichiarato il legale, riferendosi al 38enne amico di Sellitto, la cui abitazione è stata perquisita la scorsa settimana. Anche lui è indagato per omicidio in concorso e furto, in quanto avrebbe dato ospitalità al 56enne dopo il delitto.
Da un malore sospetto a un’accusa di omicidio
In un primo momento, la morte di Carmela era stata attribuita a un ipotetico malore. A lanciare l’allarme erano stati i familiari, preoccupati per il silenzio della donna, che non rispondeva al telefono da 48 ore. Entrati in casa, i carabinieri hanno trovato il corpo, ma nessuna traccia del cellulare, sparito misteriosamente. Fu l’autopsia a cambiare il corso delle indagini: segni compatibili con uno strangolamento sono stati rinvenuti sul corpo, insieme ad altri elementi sospetti. Il fascicolo, inizialmente rubricato come “morte naturale”, si è così trasformato in una indagine per omicidio volontario.
Il 30 aprile, sul luogo del delitto, sono arrivati anche i Carabinieri del RIS di Roma per cercare tracce di DNA e analizzare l’ambiente alla ricerca di elementi utili. Intanto, la Procura ha disposto accertamenti tecnici anche sul telefono della vittima, nel tentativo di recuperare conversazioni, spostamenti e potenziali contatti compromettenti.
Una storia di fragilità, una violenza annunciata?
Carmela, operatrice sanitaria, viveva sola nell’appartamento di via Trieste, dove si era trasferita dopo un recente divorzio. L’ex compagno fermato oggi, Gerardo Sellitto, l’aveva conosciuto proprio sul posto di lavoro. L’uomo, peerò, nelle recenti interviste ai giornalisti aveva riferito che la relazione tra i due era finita da mesi. Tuttavia, gli inquirenti non escludono che ci fossero tensioni pregresse o un rapporto non del tutto chiuso.
Nel frattempo, resta alto il livello di attenzione da parte della procura: il caso viene trattato esplicitamente come femminicidio, in linea con l’orientamento giuridico che riconosce una specificità nella violenza di genere.
lunedì, 19 Maggio 2025 - 20:50
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