Impresentabili alle elezioni comunali: da Taranto a Giugliano, 23 candidati nel mirino dell’Antimafia


Taranto guida la classifica degli “impresentabili”. Ma tra i 23 nomi segnalati dalla Commissione parlamentare Antimafia spuntano anche realtà come Giugliano in Campania, Lamezia Terme, Matera, Rende, Orta Nova, Castiglione di Sicilia e Palagonia. Il report, attesissimo e immancabile alla vigilia di ogni tornata elettorale, è stato presentato dalla presidente della Commissione, Chiara Colosimo, durante l’ultima seduta. E come sempre, alimenta tensioni e polemiche a pochi giorni dal voto.

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«Undici candidature sono risultate in violazione del codice di autoregolamentazione», ha dichiarato Colosimo. «Altre dodici, limitatamente a cinque comuni sciolti che vanno al voto, sono risultate in violazione del codice di autoregolamentazione che prevede che siano in violazione candidature di coloro che abbiano ricoperto la carica di sindaco o componente di giunta in comuni sciolti».

Chi sono gli “impresentabili”

La definizione riguarda candidati che risultano in violazione del codice di autoregolamentazione dei partiti per condanne penali o per aver amministrato comuni poi sciolti per infiltrazioni mafiose. La loro segnalazione non comporta automaticamente l’incandidabilità, ma evidenzia profili che pongono gravi dubbi di opportunità politica ed etica.

I nomi e le città: l’elenco completo

Partendo da Giugliano in Campania, il comune più popoloso d’Italia tra quelli non capoluogo, sono due i nomi indicati:

  • Paolo Di Nardo, candidato al comune di Giugliano in Campania (Napoli) per la lista ‘Unione di Centro Adesso Giugliano. «Nei confronti del predetto candidato il Tribunale di Napoli Nord – prima sezione penale ha emesso sentenza di condanna del 27 marzo 2023 alla pena di due anni di reclusione e di 5000 euro di multa, dichiarandolo incapace di contrattare con la pubblica amministrazione per la durata di un anno, per il reato di usura», si legge nel report.

  • Gennaro Pignatelli, candidato al comune di Giugliano in Campania (Napoli) per la lista civica ‘Guarino’. «Nei confronti del predetto candidato risulta emesso, il 25 gennaio 2024, un decreto di citazione a giudizio per i reati di frode informatica e accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico, con prossima udienza fissata per il 25 settembre 2025», viene annotato.

A Lamezia Terme:

  • «Titina Caruso, candidata al comune di Lamezia Terme (Catanzaro) per la lista Forza Italia. Nei suoi confronti è in corso il dibattimento per i reati di bancarotta fraudolenta e trasferimento fraudolento di valori, con udienze fissate per l’11 luglio e il 27 giugno 2025».

A Matera:

  • «Francesco Paolo Lafortezza, candidato per la lista ‘Io Sud’. Nei suoi confronti è in corso un dibattimento per frode informatica al Tribunale di Lecce, prossima udienza 16 settembre 2025».

A Rende (Cosenza):

  • «Franchino De Rango, lista ‘Avanti rende libera’. In corso un procedimento per bancarotta fraudolenta».

  • «Francesco Iorio, lista ‘Libertà in movimento’. In corso il giudizio per attività organizzate per traffico illecito di rifiuti».

Poi c’è Taranto, con il numero più alto di segnalazioni:

  • «Rossella Basile, lista civica ‘Movimento sportivo’. In corso un giudizio per più reati di riciclaggio».

  • «Mimma Albano, lista civica ‘Noi Taranto’. In corso un procedimento per usura».

  • «Antonio Damiano Milella, lista ‘Democrazia cristiana’. Condanna a 6 mesi per turbata libertà degli incanti, in appello».

  • «Rosario Ungaro, lista Forza Italia. Accusato di corruzione aggravata e turbata libertà degli incanti».

  • «Cataldo Renna, lista Forza Italia. In corso giudizio per traffico di influenze illecite».

I comuni sciolti per mafia

La seconda parte del report riguarda candidati che hanno amministrato comuni poi sciolti per infiltrazioni mafiose. Per legge (comma 11 dell’art. 143 del d.lgs. 18.08.2000, n. 267, ossia il Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali), infatti, tutti gli amministratori di comuni sciolti a causa di infiltrazioni criminali non possono essere candidati alle elezioni regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali che si svolgono nel territorio del comune interessato.

A Orta Nova (Foggia):

  • «Francesco Russo, lista ‘Con Di Stasio sindaco’, già assessore del comune sciolto».

A Rende (Cosenza):

  • «Elisa Sorrentino, lista ‘Partecipazione Rende’; Fabrizio Totera, ‘Progressisti democratici’; Domenico Ziccarelli, ‘Avanti Rende Libera’. Tutti ex assessori del comune sciolto».

A Castiglione di Sicilia (Catania):

  • «Antonino Camarda, lista ‘Per Castiglione – Camarda sindaco’, già sindaco».

  • «Salvatore Monforte, lista ‘Cambiamo per Castiglione – Monforte sindaco’, ex assessore».

  • «Francesco Raiti e Salvatore Farfaglia, lista ‘Per Castiglione – Camarda sindaco’, entrambi ex assessori».

A Palagonia (Catania):

  • «Salvatore Astuti, lista ‘Senso civico – Salvo Astuti sindaco’, già sindaco».

  • «Michele Luca Francesco Lauria, Francesco Paolo Favata e Giuseppina Colomba, tutte candidature riconducibili alla lista Astuti, già assessori del comune sciolto».

Genova “pulita”

Unica nota positiva arriva da Genova, dove – secondo quanto riferito dalla presidente Colosimo – non risulta alcun candidato in violazione del codice di autoregolamentazione.

mercoledì, 21 Maggio 2025 - 09:21
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