«Chiedo scusa a tutti, non ce lo saremmo mai aspettati, siamo distrutti». Il giorno dopo la notizia che ad uccidere Martina, 14 anni, è stato il suo ex fidanzato, Alessio Tucci, un 18enne che la famiglia di lei aveva accolto in casa come un figlio, Domenico Tucci decide di rispondere alle domande dei giornalisti. Un confronto non semplice visto che il carnefice di Martina è suo figlio.
Il suo pensiero va immediatamente alla madre e al padre di Martina Carbonaro: «Mi dispiace, mi dispiace per loro. Martina è stata come una figlia per me e mia moglie». E quindi chiede perdono per ciò che il suo Alessio ha fatto: «Chiedo scusa a tutto il mondo da parte di mio figlio e della nostra famiglia».
Poi spiega di non avere mai avuto sentore che Alessio avesse ucciso Martina, di non avere mai capito che ci fosse qualcosa che non andava. «Mio è figlio un bamboccione. È un bravo ragazzo, non so cosa gli sia preso. Ha sbagliato, pagherà, ma io sono pur sempre il padre e ognuno con i propri figli si prende le sue responsabilità. Non lo abbandonerò nemmeno da lontano, lo seguirò sempre».
Quel che è emerso nelle ore successive all’arresto di Alessio Tucci, è che lui e Martina si erano lasciati da poche settimane. Alessio voleva tornare con Martina, lei non voleva saperne anche perché aveva già un’altra frequentazione. «Alessio – dice il padre – voleva scoprire chi fosse il nuovo ragazzo di Martina. Non era ossessionato da Martina, era innamorato. Stavano crescendo insieme. Vedere che chattava con un altro lo ha sconvolto».
Lunedì sera, quando Martina è uscita con un’amica, c’era anche Alessio. Una telecamera ha inquadrato i tre al corso Garibaldi. Martina e l’amica camminano insieme, Martina sta consumando uno yogurt appena comprato. Alessio è qualche passo più indietro, si vede che è provato. A un certo punto Martina e l’amica discutono, l’amica si volta indietro e se ne va, Martina la rincorre, le due discutono. Alessio, invece, si ferma sulla panchina, si mette le mani in testa, sembra disperato. Quindi un’altra telecamera, poco dopo, li riprende mentre tutti e tre si dirigono nella zona dello stadio Moccia. È l’ultima volta che l’amica vede Martina viva: lei saluta la compagna e Alessio e torna a casa. Martina e Alessio, invece, si dirigono nell’edificio abbandonato accanto allo stadio Moccia dove si consuma l’orrore ormai diventato cronaca.
Alessio – a un certo punto – afferra una pietra e colpisce Martina. «Ripetutamente e selvaggiamente», scrive il pubblico ministero nel decreto di fermo. La uccide. E poi cerca di nascondere il corpo, coprendolo con un armadio, qualche detrito. Si cura, persino, di prendere il telefonino della ragazza, di cancellare qualche conversazione e poi lo spegne infilandolo in una intercapedine del muro. Sperava così che il silenzio avrebbe inghiottito l’orribile sorte toccata alla 14enne.
Quindi se ne va, torna a casa. Si fa una doccia, si dà una sistemata. Mentre a casa di Martina inizia a montare la preoccuazione, partono le telefonate alle amiche. Alessio si reca pure dai genitori della 14enne, dice di avere visto Martina ma di averla salutata e di essersi poi allontanato. Piange. «Piangeva lacrime vere – dice la mamma di Martina, Enza Cossentino – Sembrava sincero». «Lui ci ha aiutato con le ricerche – racconta Marcello Carbonaro -. Io avevo l’assassino di mia figlia in macchina e non lo sapevo».
A rimettere a posto le tessere di questo drammatico puzzle potrà essere solo Alessio. Domani il 18enne comparirà dinanzi al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli Nord per affrontare l’udienza di convalida del fermo: la procura ha chiesto l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per omicidio pluriaggravato e occultamento di cadavere. Al giudice potrà riferire quegli aspetti ancora mancanti. Al pm si è limitato a confessare, mostrandosi in lacrime e distrutto: «Non ero io», ha detto al magistrato riferendosi al momento dell’aggressione a Martina e bollando la sua azione come «vergognosa». Il prossimo 3 giugno, invece, ci sarà il conferimento dell’incarico al perito per l’autopsia che dovrebbe tenersi lo stesso giorno.
giovedì, 29 Maggio 2025 - 20:12
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