Post choc su Meloni, il prof di Marigliano si scusa e dà la colpa all’Ai

Scuola

La toppa è peggiore del buco. Il professor Stefano Addeo, docente di tedesco all’Istituto Enrico Medi di Cicciano, ha provato a giustificarsi davanti alle telecamere del Tgr Campania, ma le sue parole hanno finito per aggravare una situazione già gravissima. Dopo aver pubblicato un post scioccante sui social contro la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che coinvolgeva anche la figlia e faceva riferimento alla tragica morte della giovane Martina, 14enne vittima di femminicidio ad Afragola, Addeo si è difeso parlando di superficialità e persino di… intelligenza artificiale.

«Sono stato superficiale e ho chiesto supporto perfino all’intelligenza artificiale per comporre il post», ha dichiarato il docente, cercando di spiegare come sia potuto finire a scrivere frasi tanto controverse. «Un grave errore avere detto cose così nei riguardi di una bambina. Chiedo scusa». Ma le scuse, per quanto doverose, non bastano a placare l’indignazione né a cancellare la gravità di un atto che ha mescolato la retorica politica con una tragedia familiare.

Il post, rimosso in fretta dopo le prime reazioni, è stato giudicato da molti come disgustoso e inaccettabile. Secondo quanto riportano fonti come Repubblica, Il Fatto Quotidiano e Rainews, nel messaggio originale Addeo avrebbe usato un tono cinico e sarcastico, accostando la figura della figlia di Meloni a un episodio di cronaca nera tra i più dolorosi degli ultimi mesi. Un gesto che ha indignato non solo il mondo politico, ma anche l’opinione pubblica.

Nel suo intervento al telegiornale regionale, Addeo ha aggiunto: «Mi rendo conto della gravità, ma in classe non ho mai fatto politica. È stato un errore». Parole che, però, non bastano a contenere l’onda di critiche che si è abbattuta su di lui. Mentre il Ministero dell’Istruzione ha avviato accertamenti, molti genitori e colleghi si interrogano sull’opportunità che un docente con simili cadute di giudizio continui a insegnare.

Il caso è destinato a far discutere. Perché non si tratta solo di un post sbagliato, ma di un’intera cultura della comunicazione tossica che si infiltra persino nel mondo della scuola. E anche perché, in fondo, quando un insegnante giustifica un’offesa con l’uso dell’intelligenza artificiale, la toppa è davvero peggiore del buco.

 

domenica, 1 Giugno 2025 - 13:31
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