Fratelli d’Italia esulta e dopo il via libera al Senato – grazie al voto di fiducia passato con 109 voti favorevoli, 69 contrari e un astenuto – che fa diventare legge il Decreto Sicurezza pubblica diversi post per pubblicizzare alcune delle misure “bandiera” del pacchetto appena varato. «Occupare le case si poteva fare – recita una locandina – Adesso non più». La foto è accompagnato da un post altrettanto esplicito: «Prima chi occupava una casa non temeva lo Stato. Adesso dovrà farlo. Con noi, i ladri di case saranno sfrattati entro 24 ore». Altra locandina: «Assaltare le forze dell’ordine si poteva fare. Adesso non più», corredato dal post rafforzativo «Manifestare è lecito, aggredire le Forze dell’Ordine no. Il Governo Meloni aumenta le tutele legali per le nostre donne e i nostri uomini in divisa». Terza locandina: «Sdraiarsi per terra e bloccare il traffico si poteva fare. Adesso non più», e sopra il post che recita «Migliaia di automobilisti ostaggio della prepotenza di pochi. Se prima era difficile porre un limite alla loro arroganza, ora non lo sarà più. Chi deve recarsi al lavoro o correre in ospedale non dovrà più temere le strade bloccate».
Con queste tre mosse, nella tarda serata di mercoledì 4 giugno, ha blindato una legge che introduce ben 14 reati tra le proteste vibranti delle opposizioni. Proteste che sono cominciate quando si sono aperti i lavori: i senatori di Pd, M5S e Avs, si sono seduti al centro dell’aula di Palazzo Madama, a simulare una di quelle manifestazioni non violente che il decreto punisce con il carcere. La Russa ha quindi sospeso la seduta. «Simulare una forma di resistenza passiva è legata alla nostra durissima critica al decreto», ha detto il capogruppo Pd Francesco Boccia in un punto stampa improvvisato con Alessandra Maiorino del M5S e Peppe De Cristofaro di Avs. «La condizione gravissima di svolta che noi chiamiamo autoritaria è sotto gli occhi di tutti – ha aggiunto Boccia -. Protestiamo per la sudditanza della maggioranza che abbassa la testa davanti agli ordini del governo e umilia il Parlamento». «Se questa protesta che abbiamo fatto la fanno dei lavoratori per strada da adesso è sanzionato con anni di galera – chiosa per Avs De Cristofaro -. Questa è una trasformazione radicale dello stato di diritto ed è il tentativo di far somigliare questo paese a uno stato di polizia ma si illudono se pensano che ci fermeremo e riusciranno a silenziare l’opposizione». Si sono tenuti fuori dalla “protesta” i senatori di Azione e Italia Viva, ma nella sostanza la loro posizione è di contrarierà al decreto Sicurezza. «Ho una visione diversa del dibattito parlamentare, ma la mia indignazione è un punto senza ritorno», ha detto Matteo Renzi, condannando soprattutto le norme sui servizi segreti.
I lavori in Senato hanno comunque vissuto momenti di forte tensione. Il presidente della prima commissione, Alberto Balboni (FdI) ha “scatenato” le opposizioni con il suo intervento: «Capisco che vogliate stare dalla parte della criminalità organizzata piuttosto che da quella della povera gente», ha detto facendo scoppiare la bagarre in Aula. La presidente di turno Anna Rossomando ha censurato ufficialmente le parole del senatore e ha riportato, a fatica, l’ordine in aula. Dal canto suo l’esponente FdI ha spiegato di aver utilizzato “una figura retorica”. “E comunque se qualcuno si è sentito offeso dalle mie parole mi scuso”, ha aggiunto. Poi però ha insistito: «Andavate a trovare i terroristi e i mafiosi in carcere…». A quel punto si è sfiora la rissa: alcuni senatore di opposizione si sono alzati dai banchi, scagliandosi e gridando contro il presidente della prima Commissione. Calenda s’è messo a urlare con l’indice teso: «Se vuoi fare il fascista di Colle Oppio ci vediamo lì, perché a me non mi accosti alla criminalità organizzata».
Il Decreto Sicurezza è stato convertito in legge grazie al voto di fiducia, che poco prima delle 14, è passato con 109 voti favorevoli, 69 contrari e un astenuto. «Il Governo compie un passo decisivo per rafforzare la tutela dei cittadini, delle fasce più vulnerabili e dei nostri uomini e donne in divisa», ha detto Meloni. La Lega ha esultato con Matteo Salvini: «Da ministro, da genitore e da segretario della Lega sapere che ci sono più poteri e tutele per le forze dell’ordine, ci sono gli sgomberi immediati per le case occupate abusivamente, si inaspriscono i reati per le borseggiatrici e per i truffatori di anziani, insomma sono alcune norme di civiltà che migliorano la qualità della vita in tante nostre periferie».
Il “pacchetto Sicurezza” consta di 39 articoli e porta con sé l’introduzione di 14 nuove fattispecie di reato e 9 aggravanti, recependo in gran parte il ddl Sicurezza su cui il Quirinale aveva mosso rilievi e che poi si è ‘arenato’.
CONTRASTO A TERRORISMO E CRIMINALITÀ ORGANIZZATA – Introdotto il reato di detenzione di materiale con finalità di terrorismo, punita con la reclusione da 2 a 6 anni per chi si procura o detiene materiale contenente istruzioni sulla preparazione e l’uso di congegni bellici micidiali, armi, sostanze chimiche o batteriologiche e di ogni altra tecnica o metodo per il compimento di atti con finalità di terrorismo. Punita con la reclusione da sei mesi a quattro anni anche la diffusione online di istruzioni per compiere atti violenti o sabotaggi (art. 270-quinquies.3 c.p.). Rafforzati i controlli sul noleggio di auto senza conducente, estendendo estendendo la finalità di prevenzione del terrorismo anche ai reati di criminalità organizzata.
NOVITÀ IN MATERIA ANTIMAFIA – Si estendono le verifiche antimafia anche alle imprese che aderiscono al “contratto di rete”. Si esclude che il prefetto possa procedere d’ufficio a limitare alcuni effetti dell’informazione interdittiva antimafia per garantire adeguati mezzi di sussistenza ai familiari del destinatario della stessa. È quindi previsto che ciò avvenga esclusivamente su documentata istanza del titolare dell’impresa individuale. Si stabilisce che tali benefici siano riservati esclusivamente a chi ha interrotto definitivamente i rapporti personali e patrimoniali, con tale soggetti, prima dell’evento che dà luogo al beneficio. Si amplia per i collaboratori di giustizia e i loro familiari la possibilità di utilizzo di documenti e di identità fiscali di copertura e di costituire società “fittizie” per svolgere attività che richiedono un rafforzato livello di riservatezza.
BENI SEQUESTRATI E CONFISCATI – Per la gestione di immobili abusivi, si prevede il coinvolgimento immediato da parte degli enti locali e la competenza del giudice che, con il provvedimento di confisca, ordina la demolizione in danno del destinatario del provvedimento. Si introducono norme per la semplificazione della procedura relativa alla cancellazione delle aziende inattive; il divieto di prestare attività lavorativa alle dipendenze di un’azienda, dopo la confisca definitiva, da parte di soggetti vicini al destinatario della confisca stessa o a coloro che siano stati condannati, anche in primo grado, per associazione di tipo mafioso; l’iscrizione gratuita al registro delle imprese, da parte del tribunale o dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, delle modifiche riguardanti le imprese sequestrate e confiscate; il soddisfacimento dei creditori prededucibili delle aziende mediante il prelievo delle somme disponibili nel patrimonio aziendale.
IL ‘TUTOR’ PER LE VITTIME D’USURA – Si introduce la figura del tutor, con funzioni di consulenza e di assistenza nella gestione del mutuo concesso in favore degli operatori economici vittime di usura, al fine di attenuare l’alta morosità riscontrata nella restituzione dei mutui stessi da parte dei beneficiari e per favorirne il reinserimento nel circuito economico legale. Le vittime di usura si possono avvalere della consulenza dell’esperto a partire dal momento della concessione del mutuo.
OCCUPAZIONI ABUSIVE E SGOMBERI IMMEDIATI – Si introduce una nuova fattispecie di reato finalizzata al contrasto del fenomeno delle occupazioni abusive di immobili. È prevista la procedibilità d’ufficio se il fatto è commesso nei confronti di persona incapace per età o per infermità, o su immobili pubblici o a destinazione pubblica. Nel caso di occupazione di abitazioni, la pena sarà la reclusione da due a sette anni e si prevede una procedura volta ad accelerare la liberazione dell’immobile occupato qualora lo stesso risulti unica abitazione del denunciante.
DASPO URBANO E ARRESTO IN FLAGRANZA DIFFERITA – Si inaspriscono le pene per reati commessi in ambito urbano. Si estende il cosiddetto DASPO urbano a coloro che risultino denunciati o condannati, anche con sentenza non definitiva, nel corso dei cinque anni precedenti, per delitti contro la persona o contro il patrimonio commessi nelle aree interne e nelle pertinenze di infrastrutture ferroviarie, aeroportuali, marittime e di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano. Si estende l’arresto in flagranza differita al reato di lesioni personali gravi o gravissime a un pubblico ufficiale in servizio di ordine pubblico, commesso in occasione di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico.
NORMA “ANTI GANDHI”, IL BLOCCO STRADALE DIVENTA REATO – Diventa reato l’illecito amministrativo per blocco stradale o ferroviario, con la pena della reclusione fino a un mese e la multa fino a 300 euro. In caso di fatto commesso da più persone, la reclusione va da sei mesi a due anni. La norma è stata ribattezzata ‘anti-Gandhi’ dalle opposizioni perché andrà a colpire anche chi protesta pacificamente mediante blocco fatto col proprio corpo.
DETENUTE MADRI – In materia di esecuzione della pena, si cancella l’obbligo di rinvio della stessa per le donne incinte e con prole e se ne preclude il rinvio facoltativo se da ciò derivi una situazione di pericolo, di eccezionale rilevanza, di commissione di ulteriori delitti. Si prevede la differenziazione nelle modalità di esecuzione della pena tra la madre di figli di età fino a 1 anno e delle madri di figli di età da 1 a 3 anni. Inoltre, entro il 31 ottobre di ciascun anno il Governo dovrà presentare alle Camere una relazione sull’attuazione delle misure cautelari dell’esecuzione delle pene non pecuniarie nei confronti delle donne incinte e delle madri con prole di età inferiore a tre anni.
LOTTA ALL’ACCATTONAGGIO – Si introducono misure di contrasto alla delittuosità molesta urbana con l’aumento della pena per l’induzione all’accattonaggio per l’impiego di minori sino a 16 anni e di un’aggravante se il fatto è commesso con violenza o minaccia. TRUFFE AGLI ANZIANI Si rafforzano gli strumenti di deterrenza e di repressione delle truffe agli anziani, mediante l’introduzione di una specifica ipotesi di truffa aggravata con pene da due a sei anni e multa da euro 700 a euro 3.000.
STRETTA SULLA CANNABIS LIGHT – Si modificano le norme relative alla promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa, con la specificazione, tra l’altro, che la disciplina vigente non si applica ai prodotti costituiti da infiorescenze di canapa, anche in forma semilavorata, essiccata o triturata, o contenenti tali infiorescenze, compresi gli estratti, le resine e gli oli da esse derivati. Inoltre, la liceità delle coltivazioni di canapa per florovivaismo è circoscritta al florovivaismo professionale. Viene altresì ribadito l’espresso divieto di importazione, cessione, lavorazione, distribuzione, commercio, trasporto, invio, spedizione e consegna delle infiorescenze in quanto per tali condotte si applicano le disposizioni penali e sanzionatorie amministrative di cui al Titolo VIII del DPR 309/1990. Infine, nell’ambito della liceità della coltivazione, è stata prevista la produzione agricola di semi destinati agli usi consentiti dalla legge entro i limiti di contaminazione stabiliti dal decreto del Ministro della salute. Il predetto divieto non ricomprende, tuttavia, la produzione agricola di semi destinati agli usi consentiti dalla legge entro i limiti di contaminazione.
PIÙ TUTELE PER FORZE ORDINE E PERSONALE DI SICUREZZA – Si introduce una circostanza aggravante del delitto di violenza o minaccia e di resistenza a pubblico ufficiale se il fatto è commesso nei confronti di un ufficiale o un agente di polizia giudiziaria o di pubblica sicurezza con l’aumento di pena fino alla metà e un’ulteriore circostanza aggravante in caso di atti violenti commessi al fine di impedire la realizzazione di un’infrastruttura.
BODYCAM SULLE DIVISE – Si prevede la possibilità di dotare le Forze di polizia di dispositivi di videosorveglianza indossabili (bodycam), idonei a registrare l’attività operativa nei servizi di mantenimento dell’ordine pubblico, di controllo del territorio, di vigilanza di siti sensibili e in ambito ferroviario e a bordo treno e quella di utilizzare dispositivi di videosorveglianza, anche indossabili, nei luoghi e negli ambienti in cui vengono trattenute persone sottoposte a restrizione della libertà personale.
TUTELA LEGALE FORZE SICUREZZA – In materia di tutela legale degli appartenenti alle Forze di polizia, al Corpo nazionale dei Vigili del fuoco e alle Forze armate per fatti connessi alle attività di servizio si aumenta fino a 10.000 euro l’importo massimo che può essere corrisposto per ciascuna fase del procedimento.
NORMA ANTI-ECOVANDALI – Si rafforza la tutela dei beni mobili e immobili adibiti all’esercizio di funzioni pubbliche con la previsione, in caso di deturpamento e imbrattamento degli stessi, della pena della reclusione da sei mesi a un anno e mezzo e la multa da 1.000 a 3.000 euro, con aumento della pena detentiva nel massimo (tre anni) e della multa (fino a 12.000 euro) in caso di recidiva per le violazioni previste.
SIM PER MIGRANTI E CPR – Si introduce la sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni per i casi nei quali le imprese autorizzate a vendere schede S.I.M. di telefonia mobile non osservino gli obblighi di identificazione dei clienti, mediante acquisizione, nel caso si tratti di cittadino non dell’Unione Europea, di copia del titolo di soggiorno. Si introduce anche la pena accessoria dell’incapacità di contrarre con gli operatori per un tempo da fissarsi tra i sei mesi e i due anni ai condannati per il reato di sostituzione di persona commesso con la finalità di sottoscrivere un contratto per la fornitura di telefonia mobile. In materia di migranti, inoltre, pene più severe per chi partecipa a rivolte nei centri di trattenimento, con reclusione fino a 18 anni nei casi più gravi. Semplificate anche le procedure per costruire nuovi centri.
CARCERI E LAVORO – Si introducono norme volte a favorire l’attività lavorativa, anche all’esterno, dei detenuti, ricorrendo ad organizzazioni non lucrative (enti del terzo settore) in attuazione di principi di solidarietà sociale e di sussidiarietà orizzontale, con l’estensione della definizione di ‘persone svantaggiate’ anche ai detenuti o internati negli istituti penitenziari e agli ex degenti di ospedali psichiatrici anche giudiziari.
NORMA NO-TAV E NO-PONTE – Viene introdotta un’ulteriore circostanza aggravante se la violenza o minaccia a un pubblico ufficiale è commessa al fine di impedire la realizzazione di un’opera pubblica o di una infrastruttura strategica.
REATI VICINO A STAZIONI TRENI E METRO – Scatta una nuova aggravante per i delitti non colposi contro la vita e l’incolumità pubblica e individuale, contro la libertà personale e contro il patrimonio, o che comunque offendono il patrimonio, qualora commessi all’interno o nelle immediate adiacenze delle stazioni ferroviarie e delle metropolitane o all’interno dei convogli adibiti al trasporto passeggeri. Si aggrava anche la pena per il reato di danneggiamento in occasione di manifestazioni pubbliche.
giovedì, 5 Giugno 2025 - 00:07
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