Non solo ha confessato l’omicidio di Maria Denisa Paun (Adas), l’escort rumena scomparsa da Prato il 15 maggio scorso e il cui cadavere, decapitato, è stato trovato ieri. Messo sotto pressione, Vasile Fruzumache, 32 anni, guardia giurata di nazionalità rumena, ha confessato anche un altro omicidio del quale gli inquirenti non avevano contezza, consentendo così il ritrovamento dei resti della vittima avvenuto in serata.
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È una storia da brividi quella consumatosi tra ieri e oggi in Toscana. Ventiquattro ore fa Vasile Fruzumache è stato arrestato per l’omicidio di Denisa, il cui corpo era stato ritrovato a Montecatini Terme (Pistoia), a ridosso di un casolare abbandonato, nascosto tra i rovi, percorrendo una mulattiera. «Mi ricattava. Mi ha chiesto 10.000 euro per non dire nulla a mia moglie. Aveva un video. Mi ha detto che sapeva come rintracciarla», ha spiegato il 32enne.
E giù a seguire particolari agghiaccianti del delitto avvenuto nella notte tra il 15 e il 16 maggio, all’interno del residence di Prato dove aveva ricevuto Vasile Frumuzache per una prestazione sessuale. Dopo il rapporto, Frumuzache ha strangolato Denisa, l’ha decapitata all’interno della stanza e ha infilato la testa e il corpo, smembrati, in una valigia nera e un trolley bianco. Prima di uscire, ha ripulito la stanza e raccolto gli abiti della giovane. I bagagli, immortalati dalle telecamere mentre venivano portati via, sono stati caricati nel bagagliaio della sua auto. La testa della donna e la valigia nera, ha confessato, sono poi state bruciate nel giardino di casa, cosparse di benzina e legna per alimentare le fiamme. Il resto del cadavere è stato trasportato in una zona impervia di Montecatini Terme e abbandonato tra i rovi, a ridosso di un casolare, percorrendo una mulattiera. Quel corpo senza volto, scoperto il 4 giugno, ha dato inizio all’incubo.
Dopo poche ore dall’arresto, il killer ha ceduto di nuovo, e il quadro si è fatto ancora più nero. Nel secondo interrogatorio, pressato dalle domande dei magistrati su un’automobile sospetta trovata nel suo garage – una Bmw rossa, riverniciata di nero e con targa contraffatta – Frumuzache ha ammesso un secondo omicidio. «È di un’altra donna. L’ho uccisa anch’io», ha detto. Si tratta, con ogni probabilità, di Ana Maria Andrei, anche lei prostituta, anche lei rumena, scomparsa l’1 agosto 2024 a Montecatini. A denunciarne la scomparsa era stata una cugina, che aveva fornito alle autorità il numero di telefono della donna e i dettagli della vettura. Ma la segnalazione non era mai arrivata all’autorità giudiziaria: era stata ricevuta dalla prefettura di Pistoia, senza conseguenze operative. Il collegamento tra Ana Maria e Frumuzache è emerso solo ora, durante le indagini su Denisa: il suo numero di telefono è apparso nei tabulati agganciati alle celle la sera del 15 maggio. Un’anomalia inquietante.
E, incalzato dalle prove, l’uomo ha confessato: «Mi ha rifiutato. Non voleva avere rapporti con me. L’ho colpita con un coltello. Poi ho nascosto il corpo». Anche i resti di Ana Maria sono stati ritrovati in serata, sempre nella stessa zona collinare di Montecatini, a poche centinaia di metri dal luogo dove era stato occultato il corpo di Denisa. Anche per lei si procederà ora con il test del Dna per una conferma ufficiale dell’identità. La confessione ha scoperchiato un abisso. La procura di Prato, sotto il coordinamento del procuratore capo Luca Tescaroli, ha già avviato verifiche su altre possibili vittime nelle località dove l’uomo ha vissuto. Vasile Frumuzache è arrivato in Italia da adolescente: ha vissuto con la madre in provincia di Trapani, poi si è trasferito in Toscana nel 2022. Era incensurato, sposato, padre di due figli e lavorava come guardia giurata. Una doppia vita. Una doppia morte. E forse, temono ora gli inquirenti, una scia di sangue più lunga di quanto si possa immaginare.
giovedì, 5 Giugno 2025 - 20:05
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