Omicidio in spiaggia a Varcaturo, la pista della droga dietro la morte di Mirti: 19enne trasferito in carcere

Santa Maria Capua Vetere Carcere
Il carcere di Santa Maria Capua Vetere
di Marco Cesario

Potrebbe esserci un regolamento di conti legato al traffico di droga dietro l’omicidio di Nicola Mirti, il 18enne di Mugnano assassinato ieri pomeriggio sulla spiaggia di Varcaturo (frazione del comune napoletano di Giugliano), in un lido affollato da famiglie e ragazzi. L’agguato, avvenuto intorno alle 13, non sarebbe invece legato a fatti di natura passionale o a una lite tra coetanei: a tracciare la direzione investigativa sono gli uomini della Squadra Mobile di Caserta, diretti da Dario Mongiovì, insieme agli agenti del commissariato di Castel Volturno.

Le indagini si stanno concentrando su un contrasto preesistente tra Mirti e Salvatore Sannino, 19 anni, anche lui di Mugnano, ora in carcere con l’accusa di omicidio volontario e porto abusivo di arma bianca. Il coltello usato per uccidere è stato ritrovato. Sannino, fermato e portato in Questura poche ore dopo i fatti, non ha risposto alle domande degli inquirenti, scegliendo il silenzio.

A incastrarlo sarebbero state alcune testimonianze raccolte in spiaggia e soprattutto le immagini delle telecamere di videosorveglianza del lido, che hanno fornito agli investigatori elementi chiave per risalire all’aggressore. L’arresto è stato formalizzato intorno alle 5 del mattino, con il giovane che è stato trasferito al carcere di Santa Maria Capua Vetere, in attesa dell’udienza di convalida.

Le forze dell’ordine stanno scavando nelle vite dei due giovani. Mirti, nonostante l’età, era già noto alle forze dell’ordine: il 26 aprile era stato fermato a Scampia con una piccola quantità di droga. Sannino, invece, risulta incensurato, ma gli inquirenti stanno verificando eventuali legami con ambienti legati allo spaccio.

Un elemento decisivo ora riguarda la natura dell’incontro tra i due: si è trattato di un incontro fortuito che si è trasformato nell’ennesima lite finita nel sangue? Oppure uno dei due aveva cercato l’altro con l’intento di affrontarlo? L’ipotesi di premeditazione è tutt’altro che marginale e potrebbe modificare il quadro accusatorio nei confronti di Sannino.

Un precedente scontro tra i due, sempre per questioni legate alla droga, sarebbe già avvenuto nel settembre scorso, a conferma di un rapporto teso e pericoloso che potrebbe essere culminato, ieri, nella tragedia. La pista investigativa, al momento, punta dunque con decisione sull’ambiente criminale e su un potenziale regolamento di conti tra adolescenti, in un contesto che mescola marginalità, microcriminalità e assenza di confini.

lunedì, 9 Giugno 2025 - 14:34
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