Un inseguimento, lo scontro a fuoco. E un carabiniere prossimo alla pensione che perde la vita in servizio. Questa mattina a Locorotondo, in Puglia, s’è consumata una pagina di cronaca dolorosa. Il brigadiere capo Carlo Legrottaglie, 59 anni, è rimasto ucciso nelle campagne di Francavilla Fontana (Brindisi) durante un inseguimento. Poco dopo le 7 del mattino, una segnalazione via radio aveva allertato i carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana per una possibile rapina in corso presso un distributore di benzina. I carabinieri sono riusciti ad intercettare due fuggitivi a bordo di un’auto di colore grigio metallizzata, risultata rubata il 15 maggio a Locorotondo, nel Barese. Durante la fuga, le due auto si sono toccate più volte fino a fermarsi nella campagna circostante, in contrada Rosea. I rapinatori sono scesi dall’auto e si sono divisi. Carlo Legrottaglie avrebbe inseguito uno dei due, che ha esploso contro di lui alcuni colpi di pistola.
Il brigadiere è stato colpito mortalmente, ma è riuscito a rispondere al fuoco. Nove bossoli sono stati ritrovati sul luogo dell’agguato. Il collega del brigadiere, rimasto illeso ma sotto choc, ha dato immediatamente l’allarme. La fuga dei due sospettati si è conclusa nel giro di cinque ore in una cascina nelle campagne del Tarantino, lungo la strada San Marco-Grottaglie, dove i due si erano barricati. Qui sono giunti i Falchi della polizia e i carabinieri. Ne è nato un secondo scontro a fuoco, che si è concluso con l’arresto di Camillo Giannattasio, 67 anni, incensurato, originari di Carosino (Taranto), e con il recupero del cadavere Michele Mastropietro, 69 anni, pregiudicato con numerosi precedenti. Sul corpo di Mastropietro è stata disposta l’autopsia per chiarire se il colpo letale per il rapinatore sia arrivato nella prima o nella seconda sparatoria. Sarà esaminato anche il corpo di Legrottaglie, trasferito all’Istituto di Medicina legale.
Chi era Carlo Legrottaglie
Sessant’anni da compiere il prossimo 5 luglio, originario di Ostuni, Legrottaglie prestava servizio al nucleo radiomobile della compagnia di Francavilla Fontana. Viveva in via Caduti di Nassiriya, una via che porta il nome di altri caduti in divisa, quasi un destino che si ripete. Era un carabiniere stimato, riservato, un uomo perbene, come lo descrive il sindaco di Ostuni, Angelo Pomes: «Una persona a modo, sobria, semplice, che si faceva voler bene. Il coro unanime è che fosse un carabiniere integerrimo. Aspetteremo gli esiti delle indagini, ma nel giorno dei funerali proclamerò il lutto cittadino». Il 25 giugno avrebbe celebrato 33 anni di matrimonio. Oggi, invece, sarebbe stato il suo ultimo giorno di servizio, l’ultimo turno prima della licenza che lo avrebbe condotto alla pensione. Una promessa fatta alla moglie Eugenia e alle figlie gemelle, Carla e Paola: rallentare, iniziare una nuova vita. Ma quella corsa, la sua ultima in divisa, si è conclusa nel sangue.
«Ti amerò per sempre, Papà» e «Questo non sarà mai un addio« sono i messaggi che le figlie gemelle 15enni del carabiniere Carlo Legrottaglie, ucciso questa mattina in una sparatoria, hanno postato sui social con le foto in cui sono accanto al loro padre. I funerali saranno celebrati sabato mattina alle ore 10 nella chiesa Santa Maria Madre a Ostuni. Da domani sarà invece allestita la camera ardente nella Chiesa dei Cappuccini.
Le reazioni
Il generale Marco Minicucci, vicecomandante generale dell’Arma, è giunto sul posto: «Si tratta di un collega che avrebbe fatto le ultime ore di lavoro, perché il 5 luglio sarebbe andato in pensione. In questo momento, al di là di tutto, la cosa importante è la dimostrazione di un servitore dello Stato che, a pochi giorni dalla quiescenza, non ha esitato a fare il suo dovere fino alla fine». Ha precisato che «la rapina, se c’è stata, non è collegata direttamente all’intervento: la pattuglia è intervenuta perché ha visto un’auto compiere una manovra sospetta». Poi ha aggiunto: «È la storia che si ripete tutti i giorni, dove gli appartenenti alle forze di polizia, indipendentemente dal colore della casacca, non esitano a dare sicurezza ai cittadini mettendo a rischio la propria vita. Ora quello che a noi interessa è la famiglia della vittima».
Il sottosegretario all’Interno, Emanuele Prisco, ha parlato di un «episodio gravissimo, che oltre ad addolorare fa rabbia. Serve una pena esemplare per chi ha tolto la vita con violenza cieca a un servitore dello Stato». L’Associazione nazionale magistrati ha espresso cordoglio e vicinanza ai familiari e all’Arma. L’Associazione nazionale funzionari di polizia, con il segretario Enzo Letizia, ha definito l’uccisione «una tragedia che ci ricorda, ancora una volta, i rischi estremi cui sono esposti ogni giorno uomini e donne delle forze dell’ordine». Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha ricordato Legrottaglie in Aula al Senato. Su invito del presidente Ignazio La Russa, è stato osservato un minuto di silenzio.
Una storia che si ripete
Francavilla Fontana ha già pianto un altro carabiniere: il maresciallo Antonio Dimitri, ucciso nel 2000 durante una rapina. Come nel 2019, a Cagnano Varano, dove fu assassinato il maresciallo Vincenzo Di Gennaro. Oggi è toccato a Carlo Legrottaglie, morto come aveva sempre vissuto: facendo il proprio dovere fino all’ultimo giorno.
giovedì, 12 Giugno 2025 - 19:24
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