Nel giorno dell’addio al carabiniere Carlo Legrottaglie, ucciso in servizio mentre inseguiva due malviventi, arriva la notizia che due agenti di polizia – intervenuti nella medesima operazione ma in una fase successiva – sono stati indagati per omicidio colposo in relazione alla morte di uno dei due fuggitivi coinvolti nel delitto del militare dell’Arma. È un atto dovuto, perché la procura ha dovuto disporre accertamenti tecnici irripetibili per accertare chi ha sparato a Michele Matropietro, di 59 anni, che aveva numerosi precedenti penali. Allo stato, infatti, non è stato possibile stabilire se Mastropietro sia stato colpito da Legrottaglie nel primo conflitto a fuoco, o se invece sia rimasto ucciso nel secondo conflitto a fuoco, avvenuto cinque ore più tardi, con la polizia.
Dovranno stabilirlo l’autopsia e gli esami balistici: proprio per consentire ai poliziotti la possibilità di seguire l’esame autoptico, che è irripetibile, si è proceduto all’iscrizione nel registro degli indagati. La notizia è stata commentata dal vicepresidente della commissione Affari Costituzionali alla Camera, Riccardo De Corato, di Fratelli d’Italia: «Ci lascia l’amaro in bocca l’avviso di garanzia per gli agenti che hanno fermato gli assassini del povero carabiniere Legrottaglie. Capisco che si tratta di un atto dovuto e rispetto l’iter della giustizia, ma questo non mi impedisce di essere solidale con questi ragazzi che hanno fatto semplicemente e fino in fondo il proprio dovere. Segnalo che nel decreto Sicurezza abbiamo aumentato da 5000 a 10000 l’anticipo per le spese legali per cause legate al servizio. In questo modo, per fortuna, alla beffa non si aggiunge anche il danno economico. È evidente che su questa fattispecie come su tante altre sarà opportuno intervenire ancora per tutelare le forze dell’ordine che rischiando la propria vita garantiscono la sicurezza dei cittadini onesti».
L’altro malvivente coinvolto, il 57enne Camillo Giannattasio, ha invece chiesto di essere sottoposto all’esame dello stub, nel tentativo di cercare di alleggerire la propria posizione. Nel frattempo l’uomo resta in carcere: oggi si è tenuta l’udienza di convalida del fermo e si è avvalso della facoltà di non rispondere. Al momento risponde ai magistrati di Taranto del reato di detenzione illegale di armi e munizioni, in quanto ieri, dopo l’arresto al termine della sparatoria nella quale ha perso la vita il 59enne Michele Mastropietro, polizia e carabinieri hanno trovato armi e munizioni in un garage e in un negozio di ferramenta nelle sue disponibilità. Il pm della Procura di Taranto ha chiesto al gip Francesco Maccagnano la trasmissione degli atti a Brindisi, dove sono in corso le indagini su quanto accaduto a Francavilla Fontana.
L’inchiesta, dunque, va avanti anche nel giorno del saluto a Ciro Legrottaglie. I funerali si sono tenuti nella chiesa di Santa Maria Madre ad Ostuni (Brindisi). Tante le autorità intervenute, a partire dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Accolto dal sindaco di Ostuni Angelo Pomes, dal presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e dal prefetto di Brindisi Luigi Carnevale, il Capo dello Stato ha voluto salutare in prima persona la moglie Eugenia e le due figlie gemelle Carla e Paola, 15 anni, alle quali ha rivolto parole di conforto. Presenti anche i ministri dell’Interno Matteo Piantedosi e della Difesa Guido Crosetto, il vicepresidente della Commissione Europea Raffaele Fitto, il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Salvatore Luongo e, in rappresentanza della Polizia di Stato, il direttore Centrale della Polizia criminale Raffaele Grassi. «Siamo qui per ringraziare il Signore perché ancora, in un mondo lacerato da discordie e contese, ci sono uomini che spendono la loro vita offrendosi senza riserve, e trovano la felicità nella via del bene», ha detto l’arcivescovo Gian Franco Saba, ordinario militare per l’Italia, nella sua omelia. «Vi è una via di amore attraverso la quale la creatura umana può davvero realizzare se stessa. Ai nostri occhi terreni – ha aggiunto – può apparire che la sua felicità sia stata lacerata, eliminata, e in un certo senso questo è vero perché la dimensione terrena per lui è conclusa. Ma egli ha varcato la porta della felicità eterna, quella che nessuno può mai più togliergli, in nessun modo e in alcuna forma».
sabato, 14 Giugno 2025 - 18:07
© RIPRODUZIONE RISERVATA