La tesi di laurea copiata e le verifiche sulle autocertificazioni, Boccia indagata dai pm di Napoli. Lei: «Vivo segregata»

Maria Rosaria Boccia
Maria Rosaria Boccia

Lei prova a rilanciare. Si pone da vittima («È stata violata la mia privacy», «Vivo segregata») e prova a fare la voce grossa brandendo l’arma delle denunce e delle azioni legali. Maria Rosaria Boccia torna al centro dell’attenzione mediatica ma stavolta come possibile autrice di condotte scorrette che – se confermate – andranno ad integrare fattispecie di reato. La procura della Repubblica di Napoli ha infatti aperto un fascicolo sulla donna che mesi fa ha determinato le dimissioni di Gennaro Sangiuliano da ministro della Cultura trascinandosi dietro un chiacchiericcio sugli incarichi “facili” al ministero: i magistrati, che contestano a Boccia i reati di falso, truffa e falsa attribuzione di valori altrui, stanno verificando la sussistenza dei requisiti che hanno portato alla laurea di Maria Rosaria Boccia presso l’Università Telematica Pegaso. L’imprenditrice si è laureata nel 2019 in Economia e Management con il punteggio di 91/110.

A innescare l’accertamento è stata proprio la Pegaso che, dopo un’indagine “interna” attraverso il software Turnitin Originality, ha concluso di essersi trovata di fronte ad una tesi di laurea frutto di un plagio. La tesi di laurea incriminata è proprio quello di Maria Rosaria Boccia, l’imprenditrice di Pompei, e sarebbe stata copiata da una tesi di laurea presentata qualche anno prima da una studentessa alla Luiss di Roma. Pegaso si è attivata spontaneamente dopo il servizio televisivo andato in onda il 9 settembre 2024 su “Rete 4” con il quale si sosteneva che il titolo – e solo quello – della tesi di laurea dell’imprenditrice di Pompei (“Il Sistema Sanitario Nazionale: luci e ombre di un’eccellenza italiana stretta dai vincoli della finanza pubblica”) fosse stato copiato. Di qui la denuncia alla procura di Napoli che ha proceduto all’acquisizione di entrambi gli elaborati. Non solo: gli inquirenti hanno dato mandato ai militari del nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli di acquisire ulteriore documentazione sul percorso di studi dell’imprenditrice recandosi nelle università con le quali ha avuto dei rapporti, e cioè alla Parthenope, alla Pegaso, e anche alla Luiss. L’attenzione degli investigatori si sta ora concentrando su un’autocertificazione non firmata, presentata da Boccia e acquisita dalla Pegaso, nella quale si fa riferimento ad alcuni esami sostenuti.

Sul punto Maria Rosaria Boccia nulla dice, ma rilancia con minacce di denunce e lamentando la violazione della privacy. «A causa della gogna mediatica che perdura da agosto 2024 – scrive Boccia in una nota – la mia vita privata è profondamente mutata: vivo segregata in casa, non potendo condurre una vita normale; il mio stato di salute è in continuo peggioramento a causa dello stress accumulato». Quindi accusa i giornali di questa attenzione a lei dedicata: «Ho presentato ulteriore segnalazione nei confronti del Garante per la protezione dei dati personali e richiesta di emissione di vari provvedimenti disciplinari all’Ordine dei Giornalisti, sia regionale (Campania) sia nazionale, per condotte omissive gravissime protrattesi sin da settembre 2024. In questi dieci mesi, ho inviato numerose segnalazioni dettagliate a mezzo Pec, denunciando la sistematica violazione della mia privacy e la diffusione continua di dati personali e sensibili attraverso articoli pubblicati da numerose testate, contenuti lesivi, infondati e deontologicamente scorretti».

Infine prova a rispostare l’attenzione su Gennaro Sangiuliano: «Ho integrato la querela già depositata nei mesi scorsi nei confronti del Sig. Gennaro Sangiuliano, per atti persecutori, aggravati dall’evidente influenza da lui esercitata su giornalisti e testate con cui intrattiene rapporti documentati e continui. Tali dinamiche – osserva – si sono concretizzate anche in data odierna, con la pubblicazione, su testate vicine al suddetto, di contenuti lesivi, non notificati alla sottoscritta e in aperta violazione del segreto investigativo/istruttorio».

sabato, 14 Giugno 2025 - 13:11
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