Scuola, cellulari vietati in classe anche alle superiori. Uno studio: «Dipendenza, insonnia e ansia già dai 12 anni»

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La stretta è arrivata, tra un plauso politico e un sospiro di sollievo dei docenti. Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha disposto il divieto di utilizzo dei cellulari a scuola anche agli studenti delle superiori, estendendo così il provvedimento che – a partire dal luglio dello scorso anno aveva già colpito gli under 14. I cellulari, si legge nella nota inviata ai dirigenti scolastici del secondo ciclo di istruzione, non potranno essere usati sia durante lo svolgimento dell’attività didattica che, più in generale, nell’orario scolastico. Per coloro che dovessero contravvenire al divieto saranno previste specifiche sanzioni disciplinari, mentre è rimessa all’autonomia scolastica l’individuazione delle misure per assicurarne il rispetto.

«L’intervento – ha spiegato il ministro nella circolare che istituisce il divieto – appare ormai improcrastinabile alla luce degli effetti negativi, ampiamenti dimostrati dalla ricerca scientifica, che un uso eccessivo o non corretto dello smartphone può produrre sulla salute e il benessere degli adolescenti e sulle loro prestazioni scolastiche. Sull’argomento sono sempre più numerosi gli studi, così come risulta una sempre maggiore attenzione da parte degli organismi internazionali e delle istituzioni sanitarie sulla necessità di adottare politiche in grado di contrastare i preoccupanti fenomeni che tali ricerche mettono in luce».

Un’indagine guidata dallo psichiatra Sergio De Filippis, docente all’Università La Sapienza di Roma, che ha coinvolto 2.139 studenti di scuole secondarie, insieme a genitori e docenti, distribuiti su tutto il territorio nazionale, ha rilevato che quasi la metà degli adolescenti italiani tra i 12 e i 17 anni ha dichiarato di utilizzare lo smartphone per oltre cinque ore al giorno e di sentirsi in qualche modo dipendente di questo oggetto ormai sempre più ingombrante nelle nostre vite. Il quadro che è emerso dalle risposte ai questionari è preoccupante: il 43% degli studenti ammette una forma di dipendenza dal proprio dispositivo. Cosa strettamente connessa con l’insonnia, tanto che il 33% lamenta disturbi del sonno, ma solo il 17% dei genitori ne è consapevole. Ancora più allarmante è che il 58% dei ragazzi riporta episodi frequenti di ansia, con dati abbastanza simili tra maschi e femmine. Secondo De Filippis, che dirige la Clinica Villa Von Siebenthal, dedicata proprio alla cura degli adolescenti, «si sta sviluppando una nuova forma di fragilità giovanile: quella dell’isolamento sociale mascherato da connessione permanente».

Il problema, che esplode in adolescenza, nasce in realtà molto prima. «L’età più vulnerabile è quella tra i 6 e i 9 anni, quando l’esposizione precoce agli schermi può attivare il sistema del piacere (nucleus accumbens) senza che il cervello sia pronto, portando a meccanismi compulsivi che esplodono poi qualche anno dopo», spiega l’esperto. Ecco perché la decisione del ministro Valditara di vietare l’uso dei cellulari in classe anche ai ragazzi delle scuole superiori è stata accolta favorevolmente. «È un segnale culturale importante che le istituzioni scolastiche devono dare. Ma serve anche accompagnare il divieto con educazione digitale, alfabetizzazione emotiva e ascolto clinico – ha spiegato De Filippis – . Perché, nonostante le evidenze scientifiche siano ormai chiare, molti genitori ancora non capiscono quanto profondo sia l’impatto degli schermi sulla mente in formazione».

Ad ogno modo l’uso del telefono cellulare sarà sempre ammesso – spiega la circolare – nei casi in cui lo stesso sia previsto dal Piano educativo individualizzato o dal Piano didattico personalizzato come supporto agli alunni con disabilità o con disturbi specifici di apprendimento ovvero per motivate necessità personali. Analogamente, l’utilizzo del telefono cellulare rimane consentito qualora, sulla base del progetto formativo adottato dalla scuola, sia strettamente funzionale all’efficace svolgimento dell’attività didattica nell’ambito degli specifici indirizzi del settore tecnologico dell’istruzione tecnica dedicati all’informatica e alle telecomunicazioni. Sempre per uso scolastico si potranno utilizzare pc, tablet e lavagna elettronica. Il dicastero di viale Trastevere chiede infine di «rafforzare le azioni finalizzate a educare all’uso responsabile e consapevole dello smartphone e degli altri strumenti digitali», dedicando particolare attenzione alle tematiche connesse alla diffusione dell’Intelligenza Artificiale, inclusi i suoi impieghi nelle attività didattiche e nei processi di apprendimento.

martedì, 17 Giugno 2025 - 17:22
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