Un’estate già calda rischia di arroventarsi ancora di più per gli automobilisti italiani. Dal primo agosto, infatti, potrebbe scattare un aumento dei pedaggi autostradali. È quanto prevede un emendamento al decreto Infrastrutture presentato dai relatori di maggioranza, con l’obiettivo di far fronte al fabbisogno economico di Anas. Un emendamento che – alle ore 16 di oggi (sabato 5 luglio), è ancora lì, contrariamente alle voci che lo volevano già ritirato. La conferma del mancato ritiro l’ha data lessandro Zan, componente della segreteria Pd ed europarlamentare: «Altro che ritirato: l’emendamento che aumenta i pedaggi autostradali è ancora lì. Ancora una volta il Governo Meloni – ha detto – prende in giro gli italiani, annunciando alla stampa che non ci sarà alcun aumento, ma non ritirando nei fatti la misura firmata in commissione. La verità è che litigano fra di loro perché nessuno ci vuole mettere la faccia. E intanto a pagare, come al solito, sono gli italiani costretti a sborsare un ‘pedaggio Meloni’ sulle vacanze».
Il rincaro previsto nell’emendamento ha immediatamente fatto deflagrare lo scontro politico, con polemiche dentro e fuori la maggioranza. Nel testo depositato si legge che il canone corrisposto ad Anas sarà integrato “di un ulteriore importo calcolato sulla percorrenza chilometrica, pari a 1 millesimo di euro al chilometro” per tutte le classi di pedaggio, con effetto “dal primo giorno del mese successivo all’entrata in vigore del presente comma”, quindi da agosto.
L’aumento servirà, secondo la relazione tecnica, a coprire i 90 milioni di euro annui necessari all’Anas “per far fronte a eventi recenti, come la ridefinizione della rete in gestione e l’incremento dei costi dell’illuminazione pubblica”.
Ma il provvedimento ha creato una spaccatura nel centrodestra. Fonti parlamentari raccontano di tensioni, in particolare all’interno di Fratelli d’Italia, che avrebbe accolto l’emendamento con disappunto.
A gettare benzina sul fuoco è stato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che ha preso le distanze e chiesto lo stop immediato: «Il vicepremier e ministro Matteo Salvini chiede di ritirare l’emendamento, firmato dai relatori di tutte le forze di maggioranza, che intende adeguare il valore del sovracanone sui pedaggi autostradali», si legge nella nota ufficiale della Lega.
L’opposizione, intanto, è andata all’attacco compatta. La segretaria del Partito Democratico Elly Schlein parla di ennesima “tassa mascherata” del governo: «Anche oggi Giorgia Meloni prova a mettere una tassa in più, stavolta sugli italiani che vanno in vacanza. Vuole aumentare i pedaggi autostradali da agosto, per colpire quando c’è più traffico. E lo fa con un emendamento presentato all’ultimo su un decreto, perché in fondo l’unica necessità e urgenza dei decreti del governo è quella di mettere le mani nelle tasche degli italiani».
Duro anche il co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli: «Meloni è forte con i deboli e debole con i forti: fa pagare Pantalone mentre le concessionarie autostradali continuano a incassare profitti miliardari senza una vera riforma delle concessioni», ha dichiarato Bonelli, chiedendo il ritiro immediato dell’emendamento. Dal Movimento 5 Stelle il leader Giuseppe Conte parla di “ennesimo colpaccio” della maggioranza Meloni-Salvini-Tajani: «Hanno proposto l’aumento dei pedaggi in autostrada dal 1° agosto, così aggiungiamo un altro po’ di carovita per le vacanze, a chi se le può permettere. Però le tasse le stanno tagliando: ai colossi miliardari del web e alle banche che hanno collezionato extraprofitti», ha attaccato Conte, annunciando battaglia in Parlamento. Nel frattempo il Governo cerca di ricompattarsi e smorzare le polemiche, ma l’aumento dei pedaggi — anche solo evocato — resta un boomerang politico nel pieno dell’esodo estivo.
sabato, 5 Luglio 2025 - 16:51
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