Morto Julian McMahon, il demone di Streghe che ci ha fatto credere nell’amore impossibile e volto iconico di Nip/Tuck

Julian McMahon
Julian McMahon

Cole Turner, con quello sguardo magnetico e il tormento negli occhi, è entrato in milioni di case come il demone più affascinante di Streghe. Ed è così che, per molti, resterà per sempre Julian McMahon, scomparso a 56 anni dopo una battaglia contro il cancro. La moglie Kelly ha annunciato la notizia con parole semplici ma cariche d’amore: «Julian amava la vita, la famiglia, gli amici, il suo lavoro e i suoi fan. Voleva solo portare gioia».

E quella gioia, a modo suo, l’ha portata anche interpretando ruoli in cui il confine tra bene e male era sottile, sfumato, spesso impercettibile. Come Cole, metà umano e metà demone, lacerato tra l’amore per Phoebe Halliwell e la sua natura oscura, in quella San Francisco stregata che ha fatto sognare un’intera generazione. Era impossibile non empatizzare con quel demone dagli occhi pieni di malinconia, pronto a sacrificarsi, a cadere, a rinascere, tra incantesimi, pozioni e conflitti interiori. McMahon lo interpretava con un’intensità rarefatta, capace di rendere vulnerabile anche il più potente degli avversari. Cole non era solo l’antagonista: era il simbolo di quanto l’amore possa essere la più difficile delle magie.

Dopo Streghe, Julian McMahon ha saputo cambiare pelle, come il miglior trasformista. È stato Christian Troy in Nip/Tuck, il chirurgo plastico bello, dannato e carismatico, che tra bisturi e vizi ha mostrato le cicatrici nascoste dell’animo umano. Il suo Christian, accanto all’amico Sean, incarnava le contraddizioni della perfezione estetica in un mondo che si specchiava nell’apparenza.

Il cinema lo ha voluto nei panni del Dottor Destino in I Fantastici 4, con quel tocco dark che sapeva rendere inquietanti anche i superpoteri. E poi è arrivato l’agente Jess LaCroix in FBI: Most Wanted, leader carismatico e padre protettivo, un personaggio più maturo, capace di coniugare giustizia e umanità.

Julian McMahon ha attraversato la serialità come pochi, con il volto elegante, lo sguardo profondo e quel fascino che nasceva dalle fragilità dei suoi personaggi. Che fosse demone, chirurgo o agente federale, c’era sempre qualcosa di irrisolto, di dolce e tormentato in quei ruoli. Ora che se n’è andato, resta quel filo sottile tra finzione e realtà, tra bene e male, tra luce e oscurità. Quel filo che Julian McMahon ha saputo percorrere, regalando ai suoi fan personaggi mai banali, sempre umani, sempre in bilico. Come Cole Turner, pronto a tornare nei ricordi, ogni volta che qualcuno pronuncerà le parole: non tutte le storie d’amore finiscono bene, ma alcune non finiscono mai.

sabato, 5 Luglio 2025 - 10:00
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