Soffocata in casa dall’ex, Tina aveva «cacciato il compagno di casa perché non lavorava e faceva i comodi suoi»

Tina Sgarbini, vittima di femminicidio
di maga

Temevano che si sarebbe ucciso, invece l’hanno rintracciato nella serata di ieri – intorno alle 20 – dopo la segnalazione di un cittadino. Christian Persico, l’operaio edile di 36 anni che ha ucciso l’ex compagna soffocandola, ha trascorsa negli uffici della caserma dei carabinieri di Montercovino Rovella, un piccolo comune di 12mila abitanti circa in provincia di Salerno, che da ieri è sotto choc per l’ennesimo femminicidio che allunga a 37 il drammatico bilancio di donne ammazzate nel solo 2025 da ex o partner. Persico, che formalmente non è stato ancora raggiunto da una contestazione di omicidio, è sospettato di avere ucciso Assunta Sgarbini, per tutti Tina, trovata priva di vita ieri mattina nella sua abitazione in località Votraci. In quella casa Persico ci ha vissuto per anni: Tina, che lavorava come ragioniera in in una ditta di vernici a Battipaglia, e Christian, operaio edile, stavano insieme da poco più di otto anni, il loro anniversario cadeva a dicembre e ogni anno lo celebravano con una foto su Facebook. Poi però, nei mesi scorsi, qualcosa si è rotto.

Tina «l’ha cacciato fuori di casa secondo me perché non lavorava, si presentava a casa faceva tutti i comodi suoi, ha raccontato il padre di Tina, Antonio Sgarbini, al Tg1 -. Mia figlia a un certo momento dice ‘tu te ne devi andare da qua’ e l’avrebbe cacciato pure, purtroppo non si può tenere una persona che non serve in casa». Christian però non voleva accettare la fine di quella relazione, tanto è vero che nella foto copertina e nella foto profilo di Facebook c’erano ancora le foto di Tina e Christian insieme, felici in vacanza. Come fosse oggi, come nulla fosse successo. Invece quel “noi” non esisteva più, Tina era ferma e non aveva ceduto ai diversi tentativi di Christian di riappacificarsi. Forse, ieri mattina, Christian si è presentato a casa di Tina nel tentativo di convincere la sua ex a ripensarci. Di certo c’è che Christian, approfittando dell’assenza dei tre figli della donna (un 24enne, una ragazza di 20 anni e un’altra figlia di 17 anni) avuti da una precedente relazione, ha aggredito Tina e l’ha uccisa, cancellando d’un colpo questi messaggi d’amore che nel tempo aveva dedicato a Tina: «Sei il mio pilastro», le scriveva sui social quando Tina era solo “sua”.

Nel momento esatto in cui Tina l’ha invece allontanato quell’amore tanto decantato ha mostrato il suo vero volto. Pare che Christian l’abbia soffocata usando una pellicola per alimenti. Poi è scappato. L’omicidio l’hanno scoperto i carabinieri, che si sono presentati a casa di Tina perché dopo l’allarme lanciato dai familiari di lui. Persico – anche se l’indiscrezione non è stata ancora confermata – avrebbe fatto pervenire alla madre un biglietto o una lettera nella quale lasciava intendere che avrebbe compiuto qualche atto sconsiderato e che avrebbe voluto essere cremato. Il pensiero è andato subito a Tina, e purtroppo quando i militari dell’Arma sono arrivati nell’abitazione alla periferia di Montecorvino Rovella non c’era più niente da fare. Il corpo di Tina era riverso sul pavimento. Spetterà all’autopsia disposta dalla procura della Repubblica di Salerno stabilire le cause del decesso. Persico potrebbe chiarire immediatamente la dinamica degli eventi. I carabinieri lo hanno arrestato ieri intorno alle 20 in località San Pietro, dopo averlo cercato per una giornata intera: si era alzato in volo persino un elicottero che aveva ispezionato i monti Picentini verso i quali sembrava essere fuggito il 36enne. I carabinieri, contestualmente, si erano messi a visionare le telecamere in zona per cercare di ricostruire gli spostamenti di Persico. La svolta, invece, sarebbe arrivata grazie alla segnalazione di un cittadino.

domenica, 24 Agosto 2025 - 09:57
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