Napoli ricorda Siani, ucciso dalla camorra 40 anni fa. Mattarella: «Uccidere i giornalisti è uccidere nostre libertà»

Il giornalista Giancarlo Siani, ucciso dalla camorra il 23 settembre 1985

A quarant’anni dall’assassinio di Giancarlo Siani, Napoli e l’Italia intera tornano a ricordare il giovane cronista de Il Mattino ucciso dalla camorra il 23 settembre 1985. Oggi, nel giorno dell’anniversario, sono in programma iniziative in città e momenti di riflessione che intrecciano memoria e impegno civile.

Le parole più forti arrivano dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella:
«Ricordare il sacrificio della vita di Siani porta inevitabilmente alla mente i numerosi giornalisti morti perché colpevoli di testimoniare la verità, di raccontare le violazioni del diritto, le aggressioni, le guerre, lo sterminio senza pietà. L’assassinio dei giornalisti è un assassinio delle nostre libertà, di una parte di noi a cui la comunità non intende rinunciare».

Mattarella ricorda come «Giancarlo Siani venne barbaramente ucciso da killer della camorra perché aveva acceso la luce sulle attività criminali dei clan, svelato i loro conflitti interni, le viltà che li caratterizzano». E aggiunge: «Sono trascorsi quarant’anni da quell’agguato. La sua testimonianza vive nella società che rifiuta l’oppressione delle mafie e dei gruppi di criminalità organizzata e tra i suoi colleghi giornalisti fedeli all’etica della professione e impegnati ogni giorno in una funzione cruciale per la libertà della convivenza civile. Quel feroce assassinio è parte incancellabile della storia e della memoria della Repubblica. Lo animava un forte senso di giustizia sociale che si nutriva di legalità. Il suo impegno di cronista ne Il Mattino e nelle altre testate con cui ha collaborato era strettamente legato a valori di umanità e di civismo. Far conoscere la realtà criminale che la camorra voleva occultare era un modo per tentare di liberare il territorio dallo strangolamento operato dalle attività illegali che ne opprimono vita e sviluppo. Le verità raccontate sono state la ragione della spietata rappresaglia. Il percorso giudiziario, che ha portato alle condanne di esecutori e mandanti, mostra una volta di più che gli assassini mafiosi possono essere colpiti».

Dalla politica alle istituzioni, tante le voci che hanno voluto unirsi al ricordo.
La senatrice Enza Rando, responsabile legalità e lotta alle mafie del Partito Democratico, dichiara: «Quarant’anni fa la camorra assassinava Giancarlo Siani, giovane cronista che con coraggio aveva scelto di raccontare la verità senza piegarsi a minacce e intimidazioni. Il suo lavoro resta una bussola per le nuove generazioni e un richiamo a non cedere mai al silenzio e all’indifferenza». Per Rando, «il modo migliore per onorarne la memoria è trasformare quel coraggio in impegno quotidiano, nelle istituzioni, nella società e nella coscienza civile del Paese».

Roberto Fico ricorda Siani con un post sui social: «Era il 23 settembre 1985 quando la camorra spezzò la vita di un giovane, coraggioso, brillante giornalista napoletano. Giancarlo Siani scriveva per Il Mattino e aveva solo 26 anni quando fu brutalmente ucciso sotto la sua casa a Napoli. Ucciso per il suo lavoro di cronista, ucciso per il suo coraggio, per la capacità di raccontare e denunciare le attività e le trame della criminalità organizzata». Aggiunge: «Quarant’anni dopo ricordiamo il suo impegno, la sua voce, la sua passione civile. E ci stringiamo attorno alla sua famiglia e ai suoi cari: in questi anni hanno portato avanti un importante lavoro di memoria. Una memoria attiva, quotidiana, nelle scuole, con i ragazzi per non dimenticare il sacrificio di Giancarlo e per dare ulteriore slancio a quella lotta contro le mafie che deve vederci tutti, politica, istituzioni, cittadini, in prima linea».

Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca sottolinea: «Quarant’anni fa l’omicidio, per mano della camorra, del giornalista Giancarlo Siani, assassinato perché con i suoi articoli e le sue inchieste raccontava verità scomode. Ancora oggi, la sua storia è un esempio di passione e di coraggio civile soprattutto per le giovani generazioni». De Luca ricorda anche l’impegno della Regione: «In questi anni abbiamo tenuto viva la memoria e l’impegno di Giancarlo Siani attraverso le attività della Fondazione Polis, i progetti come Scuola Viva e tutte le iniziative finanziate e sostenute per promuovere la legalità e garantire la sicurezza, soprattutto nei territori più difficili».

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi lo definisce «un uomo simbolo di una lotta instancabile contro la criminalità organizzata e di un impegno civile che deve ispirare ogni società libera e democratica». Per Piantedosi «la sua ricerca della verità, portata avanti anche di fronte alle minacce più gravi, resta un esempio per tutti coloro che si oppongono a ogni forma di intimidazione e violenza, difendendo con coraggio i valori di legalità e giustizia».

Infine il presidente del Senato Ignazio La Russa ricorda: «La sera del 23 settembre di 40 anni fa la camorra uccise a Napoli Giancarlo Siani, primo cronista ad essere assassinato per mano della criminalità organizzata. Venne ucciso nei pressi della sua abitazione, per il suo impegno e il suo coraggio di raccontare e denunciare le attività della criminalità organizzata. Il suo sacrificio, che resta testimonianza di libertà, verità e impegno civile, continua a parlare e a indicare la retta via alle nuove generazioni».

Quanto alle iniziative, questa sera presso il Complesso monumentale di San Domenico Maggiore si terrà una doppia prima proiezione pubblica a Napoli: quella del docufilm “Quaranta anni senza Giancarlo Siani”, prodotto da Combo International in collaborazione con Rai Documentari, per la regia di Filippo Soldi e con la partecipazione di Toni Servillo, e quella del cortometraggio “Il compleanno di Ciro”, dedicato a un’altra giovane vittima innocente della camorra, Ciro Colonna, ucciso per uno scambio di persona nel 2016, all’eta’ di 19 anni, nel quartiere di Ponticelli. La serata, con ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili, è promossa dal Comune di Napoli con Fondazione Giancarlo Siani e Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie. Interverranno: Gaetano Manfredi , sindaco di Napoli; Ferdinando Tozzi, delegato del sindaco di Napoli per l’industria musicale e l’audiovisivo; Mariano Di Palma, referente di Libera Campania; Paolo Siani, fratello di Giancarlo Siani; il magistrato Armando D’Alterio, pubblico ministero all’epoca che ha condotto le indagini sul caso Siani; Filippo Soldi, regista del documentario che firma il soggetto insieme con Pietro Perone, giornalista e autore del libro “Giancarlo Siani. Terra nemica”; la famiglia Colonna ; Marta Esposito , regista, e Marianna Mercurio , attrice del cortometraggio “Il compleanno di Ciro”. In “Quaranta anni senza Giancarlo Siani” parte il racconto dell’incredibile lavoro investigativo avviato nel 1993, dal cosiddetto “Pool Siani”: un gruppo di giornalisti che segui’, e in alcuni casi anticipo’, il lavoro degli investigatori sul caso irrisolto dell’omicidio del cronista, permettendo di consegnare alla giustizia i suoi assassini e mandanti. Sul grande schermo, prima del docufilm di Soldi, scorreranno le immagini del cortometraggio “Il compleanno di Ciro”, scritto e diretto da Marta Esposito e presentato in anteprima al 55esimo Giffoni Film Festival.

martedì, 23 Settembre 2025 - 10:31
© RIPRODUZIONE RISERVATA