La flottiglia Global Sumud è stata intercettata e abbordata stasera dalla Marina israeliana in acque internazionali. A bordo c’erano attivisti da oltre 40 Paesi e figure politiche di rilievo, tra cui le eurodeputate della Sinistra Rima Hassan ed Emma Fourreau, l’ex sindaca di Barcellona Ada Colau e l’attivista Greta Thunberg. Dopo l’operazione, la diretta streaming della missione è stata interrotta e non ci sono informazioni certe sulla posizione e sulle condizioni degli equipaggi.
Il ministero degli Esteri israeliano ha confermato l’arresto, diffondendo un video in cui un soldato consegna gli effetti personali a Greta Thunberg e assicurando che “Greta e i suoi amici sono sani e salvi”.
Le testimonianze prima dell’attacco
Poco prima dell’abbordaggio, le eurodeputate Hassan e Fourreau avevano diffuso dichiarazioni dai toni netti. Hassan ha denunciato che “qualsiasi arresto illegale al di fuori delle acque territoriali israeliane costituisce una grave e flagrante violazione del diritto internazionale, compresi il diritto marittimo e il diritto umanitario”. E ha aggiunto: “Il genocidio sarà processato e punito. La Palestina sarà liberata”.
Fourreau, dal canto suo, aveva avvertito: “Se state leggendo questo, significa che siamo stati rapiti. È ora che l’impunità del governo israeliano finisca: dobbiamo bloccare l’Europa e l’economia globale in risposta”.
Anche Ada Colau, in un videomessaggio diffuso su Instagram, ha parlato di “arresto illegale” e ha lanciato un appello: “I governi devono agire subito perché ci liberino e aprano un corridoio umanitario verso Gaza”.
Le reazioni internazionali
La presidente della delegazione del Parlamento europeo per le relazioni con la Palestina, Lynn Boylan (Sinn Féin), ha denunciato: “È la terza volta in pochi mesi che Israele rapisce attivisti che tentavano di portare aiuti vitali a Gaza. Gli operatori umanitari stanno facendo quello che i leader mondiali sono troppo codardi per fare”.
Il gruppo The Left al Parlamento europeo ha diffuso una nota in cui si chiede “l’immediato rilascio dei prigionieri” e si sollecita l’Unione europea a un’azione “contro il genocidio a Gaza”, accusando Bruxelles e i governi nazionali di permettere a Israele di “agire impunemente”.
La flottiglia, composta da circa 40 imbarcazioni, è diventata il simbolo della solidarietà internazionale con la popolazione di Gaza. Secondo La Sinistra, la missione “pacifica e disarmata” mette in luce “la codardia di Ursula von der Leyen”, accusata di aver impiegato quasi due anni per proporre sanzioni “deboli e tardive” contro Israele, senza citare né Benjamin Netanyahu né il mandato d’arresto della Corte penale internazionale.
Le posizioni in Italia e Ue
La segretaria del Partito democratico Elly Schlein ha definito l’abbordaggio “del tutto illegale” e ha chiesto al governo italiano e ai partner europei di “fare tutto il possibile per tutelare l’incolumità degli attivisti” e per l’apertura di “un corridoio umanitario permanente”.
La vicenda è entrata anche nel dibattito parlamentare: domani il ministro degli Esteri Antonio Tajani riferirà alle Camere. In una dichiarazione da Ciampino, Tajani ha detto di aver chiesto a Israele “un atteggiamento non aggressivo” e ha parlato di “operazioni di identificazione e successiva espulsione in Europa entro un paio di giorni”. Ha descritto la missione come “umanitaria, pacifica e non violenta” ma ha aggiunto: “Incrociamo le dita, fino ad adesso le cose vanno come previsto”.
Intanto, nel Pd è in discussione una risoluzione che lega il riconoscimento dello Stato di Palestina al rilascio degli ostaggi e all’esclusione di Hamas da un eventuale governo palestinese, mentre Avs e M5S spingono per un impegno più netto. L’astensione sul cosiddetto “piano Trump”, sostenuta da più esponenti, sembra l’opzione di compromesso.
Madrid si muove, Roma resta indietro
Il governo spagnolo ha attivato i propri consolati a Tel Aviv, Gerusalemme e Nicosia e una cellula di crisi permanente per garantire protezione ai cittadini coinvolti. In Italia, invece, la gestione della vicenda appare frammentata: Tajani parla di “prudenza”, Schlein di “illegalità flagrante”, le opposizioni di risoluzioni da limare. Il rischio, evidente, è che Roma faccia ancora una volta la figura di chi rincorre gli eventi anziché dettarne l’agenda.
mercoledì, 1 Ottobre 2025 - 23:03
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