Nell’aula 215 del Tribunale di Napoli c’è anche il procuratore di Napoli Nicola Gratteri. Toga indosso, siede al primo banco nell’ala riservata alla pubblica accusa, accanto alle pm Ida Teresi (oggi in forza alla Dna) e Ivana Fulco. È il segnale che il processo in corso è uno di quelli che “scottano”. Sul banco degli imputati alcuni affiliati al clan Moccia, recentemente scarcerati per decorrenza dei termini di custodia cautelare perché il processo è andato troppo per le lunghe e i limiti di legge per la carcerazione preventiva sono stati superati. Tra gli scarcerati anche i fratelli Antonio, Angelo e Luigi Moccia, considerati dalla Procura i vertici del clan di Afragola, nonché Pasquale Credentino, Filippo Iazzetta, Massimo Malinconico, Benito Zanfardino, Giovanni Piscopo, Francesco Di Sarno, Francesco Favella, Antonio Nobile, Gennaro Rubiconti e Giovanni Esposito. Alcuni di loro restano sottoposti a misure cautelari, come il divieto di residenza in Campania e nel Lazio.
Per dare un segnale netto, Gratteri ha deciso di indossare di nuovo la toga e di sedersi in aula, partecipando direttamente all’udienza e scatenando un acceso confronto con alcuni dei difensori degli imputati. «Questo è un maxi processo e le udienze devono essere prolungate e più frequenti», ha scandito il procuratore.
L’accelerazione del Tribunale e la protesta degli avvocati
Per evitare nuovi rinvii, il Tribunale di Napoli ha disposto un aumento delle udienze settimanali e l’audizione di un numero maggiore di testimoni per ogni sessione. Ma la decisione non è piaciuta all’Ordine degli Avvocati e alla Camera Penale di Napoli, che l’hanno definita una violazione del diritto di difesa, proclamando quattro giorni di sciopero, dal 14 al 17 ottobre.
Gli inquirenti respingono ogni accusa: «Non c’è stata alcuna compressione dei diritti della difesa», spiegano. La lista dei testimoni dell’accusa si è infatti esaurita a inizio 2025, mentre la difesa dei fratelli Moccia ha presentato quasi 900 testimoni, un numero definito “esorbitante”, che la Procura non ha ostacolato.
In totale, il processo — che si celebra davanti alla VII sezione penale (collegio A) — conta 43 imputati e 1178 testimoni. Dopo una revisione, sono stati revocati circa 90 nomi dalla lista difensiva: 83 testimoni per l’accusa, 589 per il gruppo Moccia e 507 per gli altri imputati.
Dal 22 aprile a oggi, sono stati 881 i testimoni previsti, tra quelli ascoltati e quelli rinunciati. Ne restano 117 da sentire entro il 29 ottobre.
Gratteri: “In Calabria si lavorava fino alle quattro del mattino”
Durante l’udienza, Gratteri ha ricordato: «Questo processo va avanti da due anni e mezzo, con 60 udienze da circa due ore e mezza l’una. Si possono fare quattro udienze a settimana e lavorare fino alle 18. In Calabria, nel processo Rinascita Scott, le udienze finivano alle quattro del mattino e non ci furono scarcerazioni. Non si può parlare di lesione dei diritti della difesa».
E ancora: «Non ci siamo opposti alle liste di quasi 900 testimoni della difesa. Se oggi l’udienza viene rinviata, è perché nessuno dei testi convocati si è presentato».
L’avvocato Claudio Botti, difensore di alcuni imputati, ha ricordato in aula che «esiste un protocollo firmato dalla Procura che prevede la conclusione delle udienze con detenuti entro le ore 16».
Sulla vicenda era intervenuto anche Roberto Saviano, che aveva definito le scarcerazioni «lo scandalo più grave dell’estate». Secondo lo scrittore, i Moccia sono un clan di imprenditori, con affari e contatti ramificati nel mondo economico e amministrativo.
Il processo di primo grado, iniziato nel 2022, vede oggi 48 imputati e ha già celebrato 60 udienze, ma è ancora lontano dalla sentenza.
L’inchiesta che ha portato al processo è durata anni e ha ricostruito l’infiltrazione del clan Moccia nell’economia legale, tra appalti, costruzioni, gestione dei rifiuti e rapporti con imprenditori e pubbliche amministrazioni. Secondo la Procura di Napoli, i fratelli Moccia avrebbero dichiarato una “dissociazione strumentale” per prendere le distanze dal clan, pur continuando a esercitare ruoli di vertice e promozione nell’associazione criminale.
martedì, 7 Ottobre 2025 - 20:20
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