«Siamo partiti un po’ tardi, ma abbiamo recuperato». Edmondo Cirielli, viceministro degli Esteri e candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Campania, apre ufficialmente la campagna elettorale in Campania del centrodestra sabato mattina, 11 ottobre, davanti a una sala gremita nell’hotel Palazzo Caracciolo di Napoli. «Le liste dei partiti sono chiuse, e a Napoli la lista del presidente è in via di definizione», assicura. Il messaggio è chiaro: si parte in ritardo, ma con le idee in ordine e la convinzione che il centrodestra possa ribaltare dieci anni di governo del centrosinistra.
Cirielli sa che per convincere gli elettori servirà più di uno slogan, ma intanto uno lo ha scelto: “Rialziamoci per tornare grandi”. «Non è nostalgia né presunzione – spiega –. La Campania ha avuto una grande storia, da Federico II al Regno delle Due Sicilie. Se ce l’hanno fatta i nostri antenati, possiamo farcela anche noi». Il candidato del centrodestra punta su un mix di politica e società civile, sulla partecipazione dei territori e su una parola che ripete più volte: libertà. Libertà di curarsi, di lavorare, di vivere in sicurezza.
Sanità, il terreno decisivo
Il primo banco di prova è la sanità, che per Cirielli rappresenta «il punto da cui ripartire, perché in Campania partiamo da sottozero». E i dati, dice, sono impietosi: «Siamo tra gli ultimi e con il più alto tasso di mortalità nei parti». Serve un cambio di passo, «bisogna puntare sulla prevenzione, perché la prevenzione è il sistema migliore per evitare malattie e per risparmiare in cure». Poi una proposta: «La mia idea è istituire il Garante per la salute». E ancora: «La politica deve uscire fuori dagli ospedali. Basta nomine calate dall’alto, che non premiano il merito». L’obiettivo a breve termine, in caso di vittoria, è quello di uscire dal piano di rientro e restituire efficienza a un sistema sanitario che oggi, sottolinea, «non garantisce la libertà di curarsi». «Io credo molto nel valore della libertà – ribadisce – e la libertà è avere una sanità che funziona, un lavoro, la certezza di non essere lasciati soli quando c’è un problema».
Giovani e lavoro: “Esperienze all’estero, ma poi devono poter tornare”
Il secondo punto del programma è il lavoro, con un’attenzione particolare ai giovani: «Dobbiamo creare le condizioni perché chi parte per formarsi all’estero possa tornare, se lo desidera, a lavorare qui. La Campania non può continuare a regalare talenti».
Per Cirielli, il lavoro è la chiave di tutto: «Credo nella libertà d’impresa, nel sostegno dell’apparato pubblico a chi crea occupazione». Ma questa libertà, dice, è spesso soffocata da un altro grande tema: la sicurezza. «La mancanza di libertà deriva da una mancanza di sicurezza. La Regione dovrà impegnarsi su questo fronte. Rivendico il modello Caivano e il sostegno alle forze dell’ordine: non può esistere sviluppo dove manca la sicurezza».
Strade, acqua, infrastrutture: “Servono investimenti veri”
Nessuno sconto nemmeno sul fronte delle opere pubbliche: «La Regione Campania è una di quelle che investe meno sulle strade provinciali. E la rete idrica è un colabrodo: non si investe in queste opere perché non si vedono, perché non ci si può fare la foto all’inaugurazione».
“Chi ha creato i problemi non può risolverli”
Sul centrosinistra, il tono si fa più diretto: «Chi ha creato un problema non può essere quello che lo risolve. Il primo passo è mandare a casa chi ha creato il problema».
«Fico? Persona garbata». E poi cita De Luca
Non è mancato un passaggio su Fico e sul centrosinistra. «Garantirò un impegno corretto nei confronti dell’altra parte, prometto impegno personale e concretezza», ha osservato. E su Fico: «Io ho lavorato con Fico, lui era il presidente della Camera, io ero nel collegio dei questori. È come se fosse stato il presidente di un consiglio d’amministrazione e io un amministratore delegato. Devo dire che tante volte non abbiamo avuto la stessa visione, perché abbiamo una diversa visione della politica e, chiaramente, anche dell’assunzione di responsabilità. Ma alla fine abbiamo sempre trovato una sintesi. È una persona garbata, educata, molto apprezzata. Il suo messaggio affettuoso veramente mi ha colpito e ho risposto in ritardo semplicemente perché ero a incontrare i candidati e non ho visto il cellulare, non ho visto le agenzie, perché eravamo tutti presi a fare le liste».
Tuttavia, Cirielli, nel parlare di Fico, ha anche letto alcune delle parole spese di recente da Vincenzo De Luca, presidente uscente della Regione Campania, che fa parte del campo largo a sostegno di Fico e che presenta una sua lista che richiama il suo cognome. «Se il buongiorno si vede dal mattino, buonanotte – sono le parole di De Luca che Cirielli ha richiamato –. Sono disponibile a incontrare chiunque, ma a una condizione: di non ascoltare stupidità. Fico ci ha illuminato con dichiarazioni ricche di banalità. Sarà legittimo domandarsi se la scelta migliore è quella di impegnare, nel governo della regione più difficile d’Italia, un esponente politico che non ha mai amministrato nulla». Come dire: Fico ha il nemico in casa.
Dribbling su eventuali dimissioni da viceministro in caso di sconfitta
Cirielli dribbla la domanda dei giornalisti su eventuali dimissioni dalla carica di viceministro in caso di sconfitta per restare a ricoprire il ruolo di consigliere regionale di opposizione. «Io vincero’ e quindi dovro’ dimettermi. Da buon campano sono scaramantico, parlo di vittoria e non di altro», dice, aggiungendo che in questi 50 giorni di campagna elettorale «mi asterrò da alcuni atti del mio ufficio, nonostante non sia un momento facile».
Coalizione compatta e aria di sfida
In sala, a fare da cornice alla conferenza, tutti i volti della coalizione. Per la Lega il sottosegretario Pina Castiello, Gianluca Cantalamessa e Giampiero Zinzi; per Forza Italia il sottosegretario Tullio Ferrante e il coordinatore regionale Fulvio Martusciello; per Noi Moderati Mara Carfagna e Gigi Casciello; per Fratelli d’Italia, il senatore Sergio Rastrelli e Michele Schiano di Visconti.
Candidatura di Sangiuliano e civici in lista presidente
Sulla composizione delle liste, spiega che nella lista del presidente «ci sono soggetti che vengono da liste civiche locali», che c’è qualcuno che «ha deciso di abbandonare il centrosinistra» e che ci sarà «largo spazio per la società civile». Cirielli ha confermato anche di aver chiesto personalmente a Gennaro Sangiuliano di correre da capolista per FdI: «È stato un grande ministro per la Cultura, molto legato alla Campania. Si trova bene a Parigi, ma è molto tentato. Non so cosa deciderà, ma deve muoversi».
“Noi non rinunciamo alla speranza”
Sul piano politico, Cirielli mostra fiducia: «Sono sicuro che riusciremo a portare con chiarezza la nostra posizione agli elettori. Faremo un figurone, e credo davvero che ci sia la possibilità di un ribaltone». Poi la stoccata al Pd: «Se il Pd e il campo largo dovessero perdere dove il Pd ha vinto da solo due volte, allora la Schlein dovrebbe dimettersi, perché è lei che ha voluto il campo largo».
E chiude con un appello: «Ci dobbiamo aspettare che circa il 50 per cento delle persone non vada a votare. È una sconfitta di tutti. Mi piacerebbe che chi pensa di non votare si recasse alle urne e votasse me, i partiti della coalizione di centrodestra, anche con un voto disgiunto».
domenica, 12 Ottobre 2025 - 10:00
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