Violenze sui bambini nell’istituto religioso, indagate 4 suore: tra loro la Madre Superiora. Indagini partite dopo video

Istituto religioso Santa Maria della Provvidenza di Casamicciola

Una suora che tira i capelli e schiaffeggia un bambino di quattro anni in lacrime, mentre intorno altri bimbi la implorano di fermarsi. Poi colpisce con uno schiaffo anche il fratellino di otto anni che voleva difenderlo, facendogli uscire sangue dal naso.

Queste immagini, che i carabinieri non hanno messo a disposizione dei media, sono state registrate da una minore nell’Istituto religioso Santa Maria della Provvidenza di Casamicciola, sull’isola d’Ischia (Napoli), e hanno innescato le indagini della Procura di Napoli che hanno portato questa mattina all’arresto della suora protagonista del video e all’esecuzione della misura del divieto di dimora per altre tre suore: tra le indagate anche la Madre Superiora e poi tre suore che nella struttura assolvono le mansioni di addette mensa e al doposcuola.  Le quattro sono accusate, in concorso tra loro, di maltrattamenti nei confronti di minori, lesioni personali aggravate e violenza privata aggravata.

Una storia che, sulla base di quanto emerge, ha contorni raccapriccianti perché le presunte vittime degli abusi delle suore erano, per la maggior parte, bambini già in condizioni di grave disagio. Nella struttura religiosa infatti sono ospitati minori in attesa di affidamento, adozione o in affido a seguito di provvedimenti giudiziari nonché minori ospiti esterni, per i quali i genitori pagavano una rotta.

A far partire le indagini, come detto, il video di una ragazzina ospitata nell’Istituto religioso, girato a luglio e che riprendeva una delle consorelle mentre picchiava un bimbo di quattro anni e il fratellino di otto alla presenza di altri bambini.

Dopo la denuncia, gli inquirenti hanno ascoltato le testimonianze dei piccoli in modalità protetta e così identificato le quattro consorelle e ricostruito altri episodi. I minori, secondo quanto ricostruiti, venivano malmenati con tirate di capelli, schiaffi alla nuca, calci, ciabatte sulle mani, veniva loro intimato il silenzio e privati dei telefoni cellulari al fine di impedire riprese foto e video, «con le aggravanti – si legge nella nota dei carabinieri – di abusare della condizione di inferiorità fisica e psichica determinata dall’età delle vittime nonché di commettere i reati all’interno di istituto di educazione e formazione».

mercoledì, 16 Novembre 2022 - 09:59
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