Napoletani scomparsi in Messico, appello degli ultras al S. Paolo Spunta la verità sulle foto con armi

I tre napoletani scomparsi in Messico
di Giancarlo Maria Palombi

Uno striscione in curva allo stadio San Paolo di Napoli. E un appello: verità e giustizia per Raffaele, Antonio e Vincenzo. Napoli si stringe intorno ai familiari dei tre ambulanti del rione Case Nuove, scomparsi in Messico. Intanto si fa chiarezza su alcune immagini apparse sul web nei giorni scorsi. “Sono contadini gli uomini armati fotografati con i tre napoletani scomparsi in Messico”. A sostenerlo è l’avvocato Luigi Ferrandino, da una decina di giorni legale della famiglia dei tre napoletani – Raffaele Russo, suo figlio Antonio e suo nipote Vincenzo Cimmino – di cui non si hanno piu’ notizie dallo scorso 31 gennaio. Nei giorni scorsi sui media messicani, sono state diffuse alcune foto dove i tre sono ritratti insieme con persone armate, paventando l’ipotesi che potessero essere elementi riconducibili alla criminalità locale. La stessa Procura di Jalisco, che indaga sulla scomparsa degli italiani, ha avviato delle indagini per fare luce su questa vicenda. “Con l’aiuto di fidati collaboratori che ho in Messico – ha detto ancora Ferrandino – ho accertato che si tratta di contadini: girano armati per non subire furti, per difendersi dai briganti. Il governo messicano, tra l’altro, finora non si è pronunciato sull’identita’ di queste persone”. I livelli di violenza e corruzione in Messico sono inaccettabili, quindi è urgente ripensare le politiche di sicurezza e giustizia: lo ha detto il presidente della Commissione nazionale per i diritti umani, Luis Raul Gonzalez. La sua dichiarazione è stata rilasciata alla chiusura della conferenza internazionale “Sicurezza e giustizia in democrazia”, organizzata dalla Commissione e dalla National Autonomous University of Mexico (Unam). Gonzalez ha detto che è un errore pensare che l’uso della forza porterà il paese a uno stato di sicurezza e giustizia.

sabato, 3 Marzo 2018 - 22:31
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