Spari in strada, armi ed estorsioni: retroscena del blitz a Sant’Antimo | I nomi dei sei fermati

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L'intervento dei carabinieri (foto generica)

Una scia di attività criminose sui territori di Sant’Antimo, Grumo Nevano e Casandrino, estorsione e porto abusivo di armi: reati aggravati dalle finalità mafiose per agevolare il clan Verde. Con queste accuse – a vario titolo – sono stati fermati Michele Alberti, classe 91, Gennaro Celentano, classe 84; Gaetano Ciuffa, classe 73; Mario Curtiello, classe 82; Sergio Iannicelli, classe 92; ed Eduardo Turaci, classe 83. Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia, sono state condotte sul territorio dai carabinieri della compagnia di Giugliano, coordinati dal capitano Antonio De Lise. Gli investigatori, in particolare, hanno ricostruito alcuni episodi estorsivi ai danni di una concessionaria di auto da cui pretendevano vetture da usare nel corso di azioni criminali.
L’inchiesta condotta dalla Dda, però, ha fatto piena luce anche su alcune sparatorie in strada. Secondo gli inquirenti, gli indagati facevano uso di armi anche sparando per strada, incuranti del pericolo di colpire soggetti estranei a dinamiche criminali.

Dg

venerdì, 6 Aprile 2018 - 10:10
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