Uno Bianca, Occhipinti è libero nonostante l’ergastolo. La rabbia della mamma della guardia giurata uccisa: «E’ un’indecenza»

Marino Occhipinti, il gregario della banda della Uno Bianca scarcerato nonostante la condanna all'ergastolo

Prima la semilibertà. I permessi. La possibilità di lavorare dentro ma soprattutto fuori dal carcere con la cooperativa Giotto. E da ieri la nuova vita. Quella fuori dalla prigione, nonostante il peso della condanna definitiva all’ergastolo che gli gravava sul capo. Marino Occhipinti, uno dei poliziotti della tristemente famosa Uno Bianca, è stato scarcerato. Il provvedimento è stato firmato dal Tribunale di Sorveglianza di Venezia in accoglimento di un’istanza dell’avvocato Milena Micele. Secondo il provvedimento del Tribunale di sorveglianza il suo pentimento è «autentico», ha «rivisitato in modo critico il suo passato» e «non è socialmente pericoloso». Occhipinti era stato condannato all’ergastolo nel 1997 per l’omicidio di Carlo Beccari, guardia giurata di 26 anni ucciso nel 1988 durante l’assalto alla cassa continua della Coop di Casalecchio di Reno, nel Bolognese, l’ex poliziotto oggi ha 53 anni e godeva del regime di semilibertà dal 2012. La decisione del Tribunale di Sorveglianza ha innescato una girandola di critiche. I commenti più duri sono quelli dei genitori di Carlo Beccari: «E’ un’indecenza – tuona Anna Maria Stefanini, madre di Beccari – Alla sua età si può ricostruire una vita, invece mio figlio aveva ventidue anni quando l’hanno massacrato!. Voglio replicare al giudice che testualmente ha scritto che il suo pentimento è ‘autentico’, invitandolo a riflettere su come nessun pentimento possa considerarsi compiuto se non e’ accompagnato dal perdono dei familiari delle vittime, vittime essi stessi della perdita dei propri cari ad opera di azioni criminali che, nel caso della Banda della Uno Bianca hanno determinato l’omicidio di 24 persone e il ferimento grave di altre 103». E poi un appello rivolto al nuovo Governo: «Ribadisco la necessità di cambiare le leggi affinché sia garantita la certezza della pena per i reati efferati contro lo Stato e chiedo l’aiuto delle Istituzioni affinché questo possa avvenire». Durissimo il padre di Beccari: «Io ad Occhipinti gli darei di nuovo l’ergastolo, altro che libertà, deve rimanere in prigione. Dovrebbero darlo a me, così potrei parlarci bene, come dico io.E’ solo un assassino, che ha ucciso una persona innocente, mio figlio, e da quel momento tutto è cambiato».

martedì, 3 Luglio 2018 - 17:07
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