Gole del Raganello, sopralluogo dei pm: acquisiti gli atti sulla sicurezza. Sul tavolo del ministro Costa arriva la relazione


Lunedì cominceranno inizieranno gli accertamenti tecnici nelle Gole del Raganello, che da paradiso degli escursionisti si sono trasformate nell’inferno che ha spezzato dieci vite. Da qualche giorno, invece, i carabinieri del comando provincia di Cosenza stanno acquisendo documentazione, in vari enti, relativa ai regolamenti di utilizzo e alle misure di sicurezza che, negli anni, sono state messe in atto per la fruizione delle Gole del Raganello, a Civita.
Sono questi i primi passaggi dell’inchiesta che la procura della Repubblica di Castrovillari ha aperto per accertare eventuali responsabilità nella morte dei turisti che lunedì pomeriggio si sono ritrovati travolti da una piena che li ha trascinati via. Al momento non ci sono indagati, la procura vuole procedere con cautela. Anche se non è escluso che qualche iscrizione nel registro degli indagati possa avvenire, ma – come precisano gli inquirenti – si tratterebbe di un atto dovuto. Tradotto fuor di giuridichese: laddove la procura avesse necessità di compiere accertamenti irripetibili che andrebbero ad incidere fortemente sul corso delle indagini, allora sarà necessario mettere nelle condizioni di poter assistere a questi accertamenti tutte le persone che in qualche modo sono collegate a quella maledetta giornata, allo scopo di non scalfire la loro possibilità di difendersi qualora in futuro si ravvisassero elementi indiziari forti sul loro conto.
I carabinieri hanno anche già identificato tutte le persone che, lunedì 20 agosto, sono scesi nelle gole e ne stanno raccogliendo le testimonianze. «E’ un lavoro lento e progressivo – ha spiegato all’agenzia di stampa ‘Agi’ il colonnello Piero Sutera, Comandante provinciale dei carabinieri di Cosenza – e ognuno aggiungerà un tassello a questa vicenda».
Sarà un lavoro delicato. Come delicato sarà il sopralluogo che partirà lunedì mattina, a sette giorni esatti dalla tragedia che ha colpito padri, madri e ragazzi pieni di sogni in tasca. «Abbiamo un protocollo operativo con l’Università della Calabria e utilizzeremo come consulenti alcuni tecnici di Ingegneria dei materiali», ha detto il procuratore Facciolla all’Agi, che esclude che si possano dissequestrare le gole a breve. «E’ necessario prima procedere con tutti gli accertamenti del caso – dice il procuratore – e non consentiremo che si proceda come in passato, con accessi non controllati».
Si muove la procura, ma non solo. L’Ente Parco nazionale del Pollino ha trasmesso al Ministro dell’Ambiente Sergio Costa ed alla Prefettura di Cosenza la relazione richiesta nella riunione del 21 agosto scorso dopo la tragedia avvenuta nelle gole del Raganello. Il rapporto del Parco nazionale, che ha sede a Rotonda (Potenza) e competenza sulla più vasta area protetta nazionale, si concentra sulle attività di tutela e conservazione che sono state effettuate nel sito e chiarisce che l’attività dell’Ente nel ‘Progetto gole Sicure’ è stato finalizzato, relativamente alle competenze del Parco, alla «sostenibilità ambientale attraverso la mitigazione degli effetti della pressione antropica sulle gole del Raganello». Sempre oggi il sindaco di Civita (Cosenza), il Comune nel cui territorio ricadono le gole del Raganello, ha firmato un’ordinanza urgente e contingibile con cui chiude gli accessi alla località. L’area è stata sequestrata dalla Procura della Repubblica di Castrovillari nel tratto Ponte Diavolo/Pientra Ponte ed è stata affidata alla custodia dello stesso sindaco Alessandro Tocci. Il divieto è stato ordinato «al fine di evitare ulteriori eventi negativi e sino a nuove disposizioni». L’accesso sarà consentito solo alle forze dell’ordine, alla Protezione civile, ai mezzi di soccorso ed ai tecnici autorizzati.
Nelle piena delle Gole del Raganello hanno perso la vita dieci persone: l’avvocato Maria Immacolata Marrazzo, 43enne di Torre del Greco, che lascia il marito Giovanni Sarnataro e i due figli che sono riusciti a salvarsi; i coniugi di Qualiano Carmen Tammaro, di 41 anni, e Antonio Santopaolo, di 44 anni. Le due figlie della coppia, Michela (12 anni) e Chiara (9 anni), si sono salvate. Carmen era una docente della scuola Marconi, plesso Dragonetto, istituto tecnico superiore di Qualiano; Antonio era un impiegato di Decathlon. Tra le vittime della tragedia del Raganello c’è anche una delle guide che accompagnavano gli escursionisti tra le gole della zona. Antonio De Rasis, 32 anni, volontario della Protezione civile, era stato tra i soccorritori intervenuti dopo la valanga che distrusse un albergo a Rigopiano. Antonio viveva a Cerchiara di Calabria. Erano pugliesi la 31enne Claudia Giampietro (Conversano in provincia di Bari); Gianfranco Fumarola, agente di polizia penitenziaria 43enne (di Cisternino in provincia di Brindisi); Myriam Mezzolla, 27enne (residenti a Torricella in provincia di Taranto). Myriam Mezzola e Claudia Giampietro erano amiche e avevano entrambe il sogno nel cassetto di diventare modelle. Di origini lombarde era invece Paola Romagnoli, 55enne bergamasca ma residente in Francia con il marito olandese: era ricercatrice universitaria. Tra le vittime anche i due fidanzati di Roma, Carlo Maurici e Valentina Venditti: writer lui e fotografa lei.

sabato, 25 Agosto 2018 - 15:22
© RIPRODUZIONE RISERVATA