Non ce l’ha fatta. Angela Manca, la donna di 64 anni che ieri, a Mandas (comune in provincia di Cagliari), ha ucciso i due figli disabili con un fucile e poi si è sparata per ammazzarsi, è morta poche ore fa in ospedale. Le condizioni della donna sono precipitate nella tarda mattinata dopo il lungo intervento chirurgico a cui era stata sottoposta ieri sera. Per tre ore i medici dell’ospedale Brotzu di Cagliari hanno lavorato per rimuovere i pallini conficcati nell’addome e ricomporre le ferite, ma Angela Manca aveva perso moltissimo sangue. Conclusa l’operazione, era stata trasferita nel reparto di Rianimazione, tenuta costantemente sotto osservazione: purtroppo, poco fa, il suo cuore ha ceduto.
La tragedia familiare si è consumata giovedì 6 settembre. Angela Manca, una vita spesa ad accudire da sola i figli (è rimasta vedova una decina di anni fa), si è chiusa nella sua stanza con i figli disabili e li ha poi uccisi con un fucile da caccia regolarmente registrato (secondo le prime ricostruzioni sarebbe di proprietà del genero): le vittime sono Paolo e Claudio Calledda, gemelli di 42 anni, entrambi con una disabilità che li costringeva a letto. Poi la donna ha rivolto verso di sé il fucile e ha premuto il grilletto. La figlia Monica, che di professione fa il medico, non era in casa perché era uscita col marito. A dare l’allarme sono stati i vicini. Già tre anni fa in casa di Angela Manca si era verificato un episodio che era il triste presagio di quanto accaduto oggi. Nel novembre del 2015 era stata trovata in casa imbottita di farmaci. Intossicati dai medicinali anche i due gemelli, che allora avevano 39 anni. La corsa all’ospedale scongiurò il peggio. Quell’episodio fu archiviato come un errore nel dosaggio dei farmaci.
Adesso però la tragedia che ha colpito la famiglia Manca impone una riflessione sul tipo di sostegno che può essere dato a famiglie come quella di Angela.
venerdì, 7 Settembre 2018 - 15:47
© RIPRODUZIONE RISERVATA
