Napoli, paziente morto in bagno al Cardarelli: c’è anche l’ipotesi di reato di abbandono di incapace

Ospedale Cardarelli
L'ospedale Antonio Cardarelli di Napoli (foto Kontrolab)

Indagati per ora ancora non ce ne sono, ma ci sono le prime ipotesi di reato necessarie per consentire alla procura della Repubblica di Napoli di indirizzare l’inchiesta sulla morte di Giuseppe Cantalupo, l’84enne ricoverato per sospetto Covid al pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli e deceduto in un bagno.

Il pm Liana Esposito, in forza alla sezione guidata dal procuratore aggiunto Simona Di Monte, ipotizza sia il reato di omicidio colposo che quello di abbandono di incapace. Agli atti, come noto, vi è il video – che tanto ha fatto discutere – girato da Rosario, un 30enne che si trovava al Cardarelli perché aveva i sintomi da Coronavirus e aveva raggiunto il nosocomio per farsi sottoporre a controllo. Rosario, che in questi convulsi giorni ha rilasciato interviste a giornali e tv, ha spiegato di avere ripreso la scena del corpo di Giuseppe ‘abbandonato’ in bagno senza vita allo scopo di documentare le condizioni in cui si trovavano le persone che quella sera si trovavano in ospedale. La procura ha disposto e ottenuto il sequestro del suo cellulare e acquisito non solo quel video, ma anche una serie di altre immagini che Rosario ha spiegato di avere girato nel pronto soccorso del Cardarelli.

Agli atti vi sono anche i turni di medici e infermieri, acquisiti dagli agenti del commissariato Arenella (guidati dal vicequestore Angelo Lamanna), questo allo scopo di capire che tipo di assistenza, in termini numerici, sia stata fornita ai pazienti che quell’11 novembre si sono ritrovati nell’area filtro del Cardarelli, quella destinata ai primi accessi. In questo contesto si inseriranno anche le testimonianze degli altri degenti. Si attende, infine, l’esito dell’autopsia disposto sul corpo di Cantalupo per capire le cause del decesso.

Contestualmente alle condizioni della morte di Giuseppe Cantalupo, la procura dovrà verificare la sussistenza della denuncia che la direzione del Cardarelli ha sporto contro l’uomo che ha girato il video contestato: nella denuncia si ipotizzano i reati di diffamazione e di interruzione di pubblico servizio.

martedì, 17 Novembre 2020 - 13:53
© RIPRODUZIONE RISERVATA