Castellammare, carabiniere pestato dal branco: pene da capogiro per gli aggressori e lo ‘sciacallo’ che lo derubò

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Le giustificazioni maldestre e la lettera di scuse pure inviata al carabiniere Giovanni Ballarò non sono bastate a cancellare la violenza cieca dell’aggressione in piazza Principe Umberto a Castellammare di Stabia.

Nella notte tra il 31 luglio e il primo agosto, il militare 37enne, libero dal servizio, fu circondato dal branco e picchiato con i caschi. Uno degli aggressori lo colpì alla testa persino con lo sgabello di un bar. La colpa di Ballarò fu quella di avere tentato di sedare una rissa scoppiata a seguito di un tamponamento tra scooter.

Quella brutale aggressione fu ripresa dalle telecamere di sorveglianza e le immagini hanno fatto il giro del web e anche dei Tg nazionali, facendo così finire Castellammare di Stabia sotto la luce negativa dei riflettori. Brutta storia, che nella serata di oggi ha portato alla condanna di sei delle sette persone arrestate per quella brutale aggressione. Il giudice per le indagini preliminari Maria Concetta Criscuolo del Tribunale di Torre Annunziata ha condannato i cinque ‘adulti’ che pestarono Ballarò (del branco faceva parte anche un 17enne, la cui posizione è al vaglio del Tribunale per i Minorenni di Napoli) per i reati di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate: Ferdinando Imparato (nipote di un elemento di spicco della camorra locale), Pio Lucarelli (anche lui figlio di un esponente del clan D’Alessandro e nipote di un boss), Carmine Staiano, Giovanni Salvato e Antonio Longobardi hanno rimediato 7 anni e 2 mesi di reclusione a testa.

Un verdetto severissimo se si considera anche il tipo di giudizio scelto dagli imputati, ossia il rito abbreviato (formula che consente lo sconto di un terzo della pena). Tre anni e 8 mesi, invece, sono stati disposti nei confronti di Manuel Spagnuolo, l’uomo che nel parapiglia portò via il borsello al carabiniere: l’imputato rispondeva di furto aggravato. Al gip che lo interrogò dopo il fermo, disse: «Non avevo capito cosa era successo, ho solo visto un borsello per terra. Non sapevo di chi fosse e l’ho preso. Non ho fatto altro».

mercoledì, 16 Dicembre 2020 - 22:21
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