Telefonia, attacco hacker a Ho.Mobile di Vodafone: rubati i dati dei clienti. Cosa fare e come tutelarsi

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I messaggi da parte di Ho.Mobile, l’operatore virtuale di Vodafone, stanno arrivando a pioggia sui cellulari dei clienti. Messaggi standard, coi quali si informa il malcapitato di turno che i suoi dati sono stati ‘piratati’. Parole che nessuno vorrebbe sentirsi dire e che hanno mandato in allarme le persone colpite. Ché, oltre a sostituire la Sim, in tanti adesso si stanno chiedendo se il furto dei dati potrà intaccare gli accessi ai dati bancari o relativi ai sistemi di pagamento e, se è il caso, di sporgere personalmente denuncia alle forze dell’ordine locali allo scopo di cautelarsi in caso di clonazione dei dati per manovre illecite.

Da un paio di giorni Ho.Mobile è nell’occhio del ciclone e le associazioni dei consumatori sono subissate di domande e richieste di chiarimenti. Due facce di una storia venuta alla luce il 4 gennaio con un comunicato ufficiale di ‘Ho.Mobile’ che ha rivelato di un attacco hacker risalente al 28 dicembre e culminato nel fumo di dati anagrafici e tecnici della Sim. Solo parte della clientela è stata impattata e a questa corposa fetta sono state inviate, mediante sms, le istruzioni del caso (chi non ha ricevuto l’sms non è stato ‘colpito’). L’indicazione è quella di «chiedere la sostituzione gratuita della Sim recandosi presso un punto vendita Ho.Mobile», ma per motivi di sicurezza dovranno farlo di persona in uno dei negozi abilitati.

Un’operazione che in tanti stanno effettuando e che ha di fatto creato un sold out di Sim nei negozi dedicati, tanto che in alcune città – come Napoli – c’è chi addirittura sta prendendo le prenotazioni per soddisfare le richieste dei clienti. Per aiutare gli utenti a districarsi nella procedura, Federconsumatori consiglia di «accertarsi che il numero telefonico in questione non sia associato ad account digitali (ad esempio Whatsapp o Facebook) anche per una eventuale autenticazione a due fattori o all’invio di password usa e getta tramite sms per l’utilizzo delle carte di pagamento e/o dei servizi home banking. Qualora si verifichi questa eventualità, è opportuno contattare l’istituto di credito per modificare il numero telefonico di riferimento nonché per verificare movimenti sospetti sul conto». Il rischio è che i dati rubati vengano utilizzati per ottenere una nuova Sim intestata al nome della vittima e quindi utilizzate questa scheda per rubare password che arrivano via sms, entrare in un conto corrente bancario, autorizzare pagamenti via carta di credito o anche prendere il controllo di un account digitale.

«E’ anche necessario che in questi giorni i clienti coinvolti prestino particolare attenzione ad eventuali truffe che sfruttino i dati anagrafici – suggerisce l’associazione dei consumatori – Ricordiamo poi che per quanto riguarda gli aspetti legati alla privacy gli utenti non possono rivolgersi direttamente al Garante, poiché l’Authority è già stata informata dall’operatore e sta svolgendo le opportune verifiche. Infine il fatto che, almeno per il momento, non si siano palesati danni effettivi non rende possibile avanzare richieste di risarcimento». Federconsumatori invita infine gli utenti coinvolti e chiunque necessiti di maggiori informazioni e assistenza a contattare le sedi Federconsumatori presenti su tutto il territorio nazionale.

mercoledì, 6 Gennaio 2021 - 00:45
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