‘Ndrangheta e colletti bianchi a Catanzaro: 48 arresti. Cesa indagato per concorso esterno si dimette da segreteria Udc

Lorenzo Cesa

Quarantotto arresti (13 in carcere, 35 ai domiciliari) sono l0esito dell’operazione Basso profilo che coinvolge colletti bianchi ed esponenti della ndrangheta di Catanzaro. L’operazione, coordinata dalla Procura distrettuale di Catanzaro, dall’alba di oggi vede impegnati in tutta Italia duecento donne e uomini della Direzione Investigativa Antimafia e centosettanta unità tra Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza con il supporto di quattro unità cinofile e un elicottero.

Tra gli arrestati, secondo quanto si è appreso, vi sono colletti bianchi di Catanzaro e provincia. L’operazione condotta da personale della Dia, congiuntamente con quello della Polizia, dei Carabinieri e della Guardia di finanza, coinvolge i maggiori esponenti delle ‘ndrine tra le più importanti di Crotone, Isola Capo Rizzuto e Cutro come “Bonaventura” “Aracri”, “Arena” e “Grande Aracri”, nonché imprenditori di spessore ed esponenti della pubblica amministrazione collusi, secondo l’accusa, con le organizzazioni criminali. La movimentazione illecita di denaro per un valore di oltre trecento milioni di euro è stata accertata nel corso dell’indagine “Basso profilo” contro la ndrangheta che stamani ha portato a numerosi arresti.

Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell’Udc, è indagato per concorso esterno e la sua abitazione romana è stata perquisita stamane dalle forze dell’ordine su disposizione della procura di Catanzaro. Cesa conferma di avere «ricevuto un avviso di garanzia su fatti risalenti al 2017» e spiega: «Mi ritengo totalmente estraneo, chiederò attraverso i miei legali di essere ascoltato quanto prima dalla Procura competente». «Come sempre – assicura – ho piena e totale fiducia nell’operato della magistratura. E data la particolare fase in cui vive il nostro Paese – annuncia – rassegno le mie dimissioni da segretario nazionale, con effetto immediato». 

Oltre alle misure cautelari, la Procura della Repubblica di Catanzaro ha disposto l’esecuzione di numerosi sequestri di beni costituiti da compendi aziendali, immobili, autoveicoli, conti correnti bancari e postali per un valore che è stato definito “ingente”.

giovedì, 21 Gennaio 2021 - 10:25
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