Dl Sostegni, Aiga: «Sfavoriti i giovani avvocati che guadagnano meno di 100mila euro. Rivedere il decreto»


Il Governo, nel decreto sostegni, «tenga adeguato conto della effettiva condizione dei tanti liberi professionisti fortemente colpiti dalla crisi causata dalla pandemia». Lo chiede l’Aiga, associazione italiana giovani avvocati in una nota che segue le indiscrezioni di stampa sul decreto Sostegni in via di approvazione dalle quali emerge che «relativamente alle somme da finanziare a fondo perduto, siano state ipotizzate tre aliquote, pari al 10, 15 e 20%, e che la base di calcolo sulla quale applicare tali aliquote sarà la perdita di fatturato, il 20% per ricavi dichiarati fino a 400.000 euro, il 15% per i ricavi dichiarati tra i 400.000 e 1 milione di euro, e il 10% per ricavi dichiarati fra 1 e 5 milioni di euro».

Di qui la protesta dei giovani professionisti under 45 che sottolineano come «la gran parte dei liberi professionisti avvocati, commercialisti, ma anche ingegneri, architetti, etc. dichiari redditi inferiori a 100.000 euro; sono pochissimi coloro che, svolgendo una libera professione, dichiarano redditi superiori a 100.000 euro». La proposta sottoposta dall’Aiga all’Esecutivo «prevede per le partite iva aventi redditi dichiarati fino a 100.000 euro l’introduzione di una aliquota pari al 30 %, così da consentire agli stessi un sostegno adeguato, idoneo a favorire una effettiva ripartenza dell’attività lavorativa».

Per il presidente dei giovani avvocati Antonio De Angelis «i liberi professionisti non hanno ricevuto alcun sostegno, fatta eccezione per il bonus da 600 euro di marzo-maggio 2020. Occorre, pertanto, che il decreto sostegni si rivolga con grande attenzione ai liberi professionisti, prevedendo ristori adeguati alle perdite subite. Ciò anche perché per alcune categorie, come quella degli avvocati, , gli effetti della crisi in corso si vedranno soprattutto negli anni futuri».

giovedì, 18 Marzo 2021 - 11:54
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