Italia quasi tutta in zona gialla. Coprifuoco allentato e poi abolito da giugno, riaperture al chiuso per ristoranti e bar

foto Kontrolab

Da oggi, lunedì 17 maggio, quasi tutta l’Italia è in zona gialla. La mappa del rischio Covid, infatti, disegna una Penisola che lentamente, con l’avvicinarsi dell’estate, allontana l’incubo dei contagi, in netta discesa. La guardia resta comunque alta, ma l’orientamento del Governo e della cabina di regia è quello di un progressivo allentamento delle misure. Dunque il ministro della Salute Roberto Speranza, sulla base di dati e indicazioni della cabina di regia dello scorso 14 maggio, ha formato l’ordinanza che porta in zona gialla anche Sicilia e Sardegna, che si aggiungono alle altre Regioni già nella zona a minor rischio. La Valle d’Aosta, pur con numeri da giallo, resta invece nella zona arancione decretata sempre da Speranza lo scorso 7 maggio.

Allentamento delle misure in arrivo, dunque. Questo quello che vuole fare il Governo per preparare l’Italia all’estate e al ritorno, grazie al green pass, dei turisti nel Belpaese. Il principale nodo riguarda il coprifuoco (che oggi va dalle 22 alle 5 del mattino) che potrebbe essere ritoccato: l’ipotesi è di farlo partire dalle 23 o da mezzanotte. Se ne discuterà oggi durante la cabina di regia di Palazzo Chigi, insieme alla valutazione delle riaperture e dell’allentamento delle regole anti-contagio. Attese in giornata anche news sui parametri, con la possibile introduzione dell’indice Rt ospedaliero per definire i cambi di colore tra zona rossa, arancione e gialla. Intanto, con i dati sui contagi in netto miglioramento, aumenta il pressing delle Regioni. Soprattutto sul coprifuoco.

Dal primo giugno, inoltre, via libera anche a bar e ristoranti al chiuso ma, secondo quanto trapela, solo fino alle 18 con lo scopo di evitare la movida. Buone notizie anche per i centri commerciali: dal prossimo fine settimana dovrebbero riaprire anche nei giorni di sabato e domenica.

«Con dati in miglioramento possiamo allentare e poi superare il coprifuoco – ha confermato ieri il ministro della Salute, Roberto Speranza, durante la sua visita agli Internazionali di tennis in occasione della finale – È bello rivedere il pubblico in sicurezza ad una manifestazione sportiva. Possiamo proseguire con ragionata fiducia nel percorso di graduali riaperture delle altre attività, mantenendo ancora la necessaria prudenza», ha evidenziato il ministro, sottolineando che «questo è possibile proprio grazie alle misure adottate in questi mesi e ai comportamenti corretti della stragrande maggioranza delle persone e, naturalmente, grazie alla campagna di vaccinazione che è la leva fondamentale per aprire una nuova stagione nel Paese».

Intanto, tra le forze della maggioranza non è solo la Lega a chiedere a gran voce di rivedere o cancellare il coprifuoco. Sul punto, è netta anche la posizione del M5S e del ministro Luigi Di Maio, che ieri ha detto a chiare lettere: «E’ il momento di superare il coprifuoco».

«Il bollettino ci consegna dei dati in netto miglioramento. Per la prima volta da ottobre le vittime scendono sotto quota 100 e i contagi si fermano a circa 5700 positivi – ha evidenziato Di Maio riferendosi ai dati di domenica, che registrano 5.753 nuovi contagi e 93 morti nel Paese – Lo dobbiamo fare -ha sottolineato- anche per diventare davvero attrattivi per i turisti stranieri e permettere ai nostri ristoratori e commercianti di lavorare al meglio, così da sfruttare il potenziale della stagione estiva e rimettere in moto l’economia del Paese».

Anche Forza Italia spinge in questo senso: «Coprifuoco almeno alle 24, per poi essere presto abolito; aperture vere per tutti gli altri settori che aspettano una data per ripartire; accelerazione sul green pass, da usare ovunque per eventi, concerti, discoteche, e altro ancora. Il Paese è pronto a tornare alla normalità, e gli italiani sapranno meritare la fiducia che daremo loro», è la linea dettata per il partito da Roberto Occhiuto, capogruppo alla Camera dei deputati.

Su una cosa, concordano anche i tecnici: i numeri sui contagi consentono un allentamento delle misure. «L’evoluzione dei numeri di queste ultime 3-4 settimane è decisamente incoraggiante; per quanto 93 morti siano un numero che artiglia le nostre coscienze non si può non sottolineare che era dal 20 ottobre che non avevamo un numero di decessi inferiore alle 100 unità. Anche rispetto al rapporto tra tamponi positivi e tamponi effettuati è tutta la settimana che siamo sotto il 3%, nella giornata di ieri addirittura il rapporto era 2.2%», è l’analisi di Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità e coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, ospite di Fabio Fazio a Che Tempo Che fa su Rai3.

lunedì, 17 Maggio 2021 - 08:24
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