Concorsi Pa, il decreto arriva in Cdm coi veti di Draghi. Via libera all’assegno unico da luglio: fino a 217 euro a figlio

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Nonostante il braccio di ferro tra forze politiche della maggioranza e lo stesso premier Mario Draghi, arrivano il cosiddetto decreto ‘reclutamento’ per l’assunzione di personale nella Pubblica amministrazione in vista dell’attuazione del Recovery Plan. Il prossimo passo è l’approvazione in Consiglio dei Ministri, che giunge dopo lo stop del presidente del Consiglio Mario Draghi ai tentativi di tutti i ministri di allargare le maglie del decreto dando vita ad una infornata di migliaia di nuovi dipendenti pubblici. Dunque il provvedimento resta quello pensato dal ministro per la Funzione pubblica Renato Brunetta e verrà discusso in Cdm venerdì: come previsto nella bozza, le assunzioni riguarderanno 350 persone per la rendicontazione finanziaria, 1.000 esperti da attribuire alla regioni per le semplificazioni, oltre 16mila per l’ufficio del processo. Con i team per la digitalizzazione, le assunzioni presso i ministeri potrebbero arrivare a circa 500.

La fumata bianca arriva al termine di una cabina di regia convocata in serata dal premier Mario Draghi, con i rappresentanti di tutti i partiti di maggioranza. Con l’approdo in Cdm, senza ulteriori slittamenti, del decreto per il reclutamento, si pone il terzo pilastro per avviare l’attuazione del Pnrr italiano, quando (si spera da luglio) inizieranno ad arrivare le prime risorse (gli altri due pilastri sono la governance e le semplificazioni).

I ministri Elena Bonetti e Andrea Orlando in cabina di regia sollevano il tema della parità di genere: per i privati esisterà il vincolo ad assumere almeno il 20% di giovani e donne, perché non introdurre uguale vincolo per la Pa? Brunetta si dice d’accordo a studiare un meccanismo. Ma non si può fissare una quota, si introdurrà più probabilmente la previsione di commissioni ad hoc per verificare l’equilibrio generazionale e di genere.

In Cdm arriva anche il provvedimento ponte per l’assegno unico, che su iniziativa del ministro Bonetti farà partire a luglio la misura per le famiglie che oggi non hanno accesso a sostegni, a partire dagli autonomi e i disoccupati, per poi estendere l’assegno a tutti nel 2022. La misura ponte andrà da un minimo di 30 euro a un massimo di 217,8 euro al mese per ciascun figlio. A quanto si legge in una bozza, ne avranno diritto i nuclei fino a 50mila euro di Isee. Le famiglie con Isee fino a 7000 euro avranno 217,8 euro a figlio se hanno almeno 3 figli; 50 euro in più sono previsti per ciascun figlio disabile. Potrà accedervi chi paga le tasse in Italia e sia qui residente da almeno 2 anni: sono ammessi cittadini italiani e Ue e titolari di permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca almeno semestrale.

venerdì, 4 Giugno 2021 - 08:35
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