A Napoli Corte d’appello seppellita dai processi, Csm diviso sul ‘piano De Carolis’: ‘no’ della Commissione, ok del plenum

Il magistrato Giuseppe De Carolis di Prossedì
Il magistrato Giuseppe De Carolis di Prossedì
di Gianmaria Roberti

Il settore penale della Corte d’Appello di Napoli arranca, sotto il peso del carico pro capite dei giudici. Capita spesso al secondo grado della giurisdizione, collo di bottiglia della giustizia italiana. Ma il Csm prima boccia – in settima commissione – quattro schemi di decreti del presidente, Giuseppe De Carolis Di Prossedì, per fronteggiare l’emergenza. Poi li approva nel plenum, con un emendamento della stessa commissione, per evitare guai peggiori. Gli strumenti prescelti dal presidente erano l’interpello e le applicazioni infradistrettuali di giudici.

I decreti sono già esecutivi, e tre giudici sono già trasferiti dai tribunali di Napoli Nord e Nola – per un tempo di 6 mesi – in Corte d’appello. Sono componenti in alcuni collegi, al lavoro su diversi procedimenti, pure in fase avanzata. La bocciatura avrebbe comportato rischi di scarcerazione – per scadenza termini di custodia cautelare – per imputati detenuti, anche in processi di camorra. Un pericolo rappresentato alla settima commissione da De Carolis, con una nota. Ecco allora il testacoda a Palazzo dei Marescialli.

Un compromesso chiuso con l’ok ai decreti, ma ribadendo le critiche originarie. Le censure sono state riconsiderate, tuttavia, alla luce dell’attualità. La commissione, all’inizio, aveva proposto di non approvare gli schemi di decreto del 4, 15 e 23 novembre 2021. Stesso destino per quello del 18 ottobre 2021, adottato per l’interpello. Nel primo caso, i provvedimenti sono considerati non conformi alle disposizioni della circolare del 20 giugno 2018, in materia di applicazioni e supplenze. Nel verbale del Csm, emerge il quadro del carico di lavoro. Calcolando solo il penale, tra gli uffici giudiziari di distretto, al 30 giugno 2020 è il tribunale di Nola (250 processi per magistrato) a vantare la performance migliore. Seguono Napoli (349); Avellino (449); Benevento (453); Napoli Nord (545); Torre Annunziata (584); Santa Maria C.V. (642). La Corte d’appello Napoli ha invece 1.026 processi per magistrato.

Lo scenario cambia un po’, 12 mesi dopo. Al 30 giugno 2021, c’è chi va meglio, ma anzitutto chi peggiora. Il primato è sempre di Nola, dove tuttavia il carico cresce (307 processi a testa). A seguire Napoli (377); Avellino (418); Santa Maria C.V. (522); Benevento (549); Torre Annunziata (687); Napoli Nord (760). In lieve decrescita – ma pur sempre nei guai – la Corte d’appello (987 processi per giudice). «La Corte d’Appello di Napoli, settore penale – evidenzia De Carolis in uno dei provvedimenti-, è afflitta da esigenze imprescindibili (57.000 processi d’appello penale pendenti al 30 giugno 2021) e prevalenti rispetto a quelle dei Tribunali del distretto di Napoli, che presentano un più favorevole rapporto tra processi pendenti e magistrati presenti».

Inoltre, «a tali esigenze di servizio non è possibile fare fronte – spiega il presidente – con la supplenza o l’assegnazione-coassegnazione interna (a causa della scopertura complessiva del settore penale; della priorità legale dei processi d’assise e di prevenzione; dell’arretrato che affligge anche il settore civile; della riforma cd. Cartabia, che impone la riduzione del 90% dell’arretrato civile, la riduzione del 45% del disposition time civile e la celebrazione entro due anni della maggior parte dei processi penali d’appello); con la coassegnazione infradistrettuale (non consentita per i posti in uffici distrettuali) né infine con i magistrati distrettuali, in quanto l’unico presente è già assegnato alla Corte d’Appello».

La commissione, però, aveva rammentato le norme in ogggetto. Le applicazioni infradistrettuali non richiedono «il consenso del magistrato nei casi di durata non superiore a sei mesi». Ciò nonostante, «nella scelta del magistrato da destinare in applicazione», va «preferito il magistrato che ha prestato consenso». Ma poi ha prevalso il realismo, col via libera ai decreti di De Carolis. Con una postilla: le criticità evidenziate sono da tenersi in considerazione per le future applicazioni.

giovedì, 14 Aprile 2022 - 07:30
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