Morto mentre lavora nel palazzo della Farnesina, interdittiva di 6 mesi per il titolare della società

Fabio Palotti
Fabio Palotti

L’inchiesta sulla morte di Fabio Palotti, l’operaio 39enne morto mentre stava svolgendo un lavoro di manutenzione di un ascensore all’interno della Farnesina fa un salto di livello: l’amministratore unico della ditta incaricata, in regime di subappalto, dei lavori è stato raggiunto da un’ordinanza che dispone il divieto di esercitare uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese per sei mesi.

L’uomo è indagato per l’omicidio colposo di Palotti, reato «commesso con l’aggravante di aver violato le norme di settore nell’ambito della prevenzione degli infortuni sul lavoro». Secondo quanto contestato dalla procura di Roma, Palotti avrebbe operato «in assenza di qualsiasi riferimento e consapevolezza dei rischi connessi all’attività lavorativa di ascensorista svolta alle dipendenze della ditta appaltatrice» e dunque l’evento mortale occorso rappresenta «la concretizzazione del rischio che le norme cautelari violate miravano ad evitare».

Nel provvedimento, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma ha anche evidenziato «il concreto ed attuale il pericolo di reiterazione da parte dell’indagato di delitti della stessa specie di quello occorso allo sfortunato lavoratore», in particolare il pericolo che si verifichino ulteriori infortuni «anche con esito mortale ai danni dei dipendenti della ditta nello svolgimento delle mansioni di ascensoristi, tenuto conto delle plurime violazioni alla normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro». Inoltre è stato ravvisato «il pericolo di inquinamento probatorio, desumibile dalla presentazione da parte dell’indagato, a seguito di ordine di esibizione emesso dagli uffici della Procura, di una copia di un certificato di abilitazione alla manutenzione di impianti ascensori o montacarichi, risultato obiettivamente ‘falso’, perché mai rilasciato dalla Prefettura competente».

L’incidente sul lavoro occorso a Palotti si verificò lo scorso 27 aprile. Fabio, tecnico ascensorista, rimase schiacciato dalla cabina dell’ascensore dove stava effettuando la manutenzione. La cabina si era rimessa in movimento mentre lui si trovava ancora nel vano dell’impianto. La scoperta della morte di Fabio avvenne solo la mattina del 28 aprile, quando un collega vide la macchina di Palotti ancora parcheggiata nella zona riservata ai dipendenti della Farnesina. A seguito della morte di Fabio, Alfredo Di Lorenzo, coordinatore generale della Uilpa Esteri, ha organizzato una racconlta fondi sulla piattaforma di crowdfunding GoFundMe: l’obiettivo è donare i soldi alla moglie e ai due figli piccoli di Fabio Palotti.

sabato, 25 Giugno 2022 - 14:02
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