Pd, è tempo del processo nel partito: al via la direzione nazionale, sarà pubblica. L’ombra dello scontro Bonaccini-DeLuca


La resa dei conti nel Partito democratico è arrivata. Ci sarà un cambio al vertice e nella dirigenza, oppure si arriverà alla demolizione dell’intera struttura, incluso il nome, per poi dare alla vita un partito politico di sinistra? E, soprattutto, la creatura che camminerà dopo e senza Enrico Letta abbraccerà nuovamente i 5Stelle oppure continuerà il suo percorso senza la ‘spinta’ gialla? Tante domande, cui i ‘dem’ dovranno dare risposte. 

A partire dalle 10 di domani, giovedì 6 ottobre, si terrà la Direzione nazionale del Pd. All’ordine del giorno due soli punti: l’analisi del voto delle elezioni politiche e la discussione sull’avvio del percorso congressuale. Sarà un’occasione per misurare gli umori di chi ha assistito alla disfatta del voto alle Politiche 2022 e, si sussurra, si prevedono interventi di fuoco da parte di esclusi eccellenti.

Tra i più attesi c’è però Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna e candidato segretario in pectore. Bonaccini, com’è noto, punta a conservare il nome e il simbolo del Pd, ma ambisce a ricostruire l’identità della sinistra e a rinnovare la classe dirigente dando più spazio ai territori. Ad appoggiarlo c’è Base riformista. La linea Bonaccini sembra incontrare i favori anche di Walter Veltroni che oggi ha dichiarato: «In 14 anni il Pd ha perso circa sette milioni di voti: la prima cosa da fare non è allearsi con Conte o con Calenda, ma riallearsi con quei sette milioni di elettori». D’Alema, invece, sembra invocare una scissione interna alla sinistra e una nuova alleanza coi grillini: «Il centrosinistra sarebbe molto più forte se avesse avuto un partito socialista e un altro di sinistra cattolico».

E sul Movimento: il Pd «ha bisogno di Conte, perché non intercetta più il voto popolare». Chi, invece, non vuol sentir parlare di una Reunion coi pentastellati è il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, che pochi giorni fa ha lanciato la bomba annunciando di essere disposto a candidarsi. «Il Pd lo rifondo io e vi assicuro che il centrodestra vedrà i sorci verdi», ha detto. De Luca è sempre molto critico nei confronti dell’attuale dirigenza del Pd. 

Per tutti, ad ogni modo, la parola d’ordine è fare presto. «I tempi non sono una variabile – ha avvertito il senatore Enrico Borghi. La direzione, ha detto, «non deve essere e non sarà un traccheggio, un rinvio e un rimpallo». Domani, quindi, comincia a muovere i primi passi il processo interno al Pd. Un processo pubblico. La Direzione nazionale sarà trasmessa in diretta da Radio Immagina e sulle piattaforme social del partito. 

mercoledì, 5 Ottobre 2022 - 21:23
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