Comuni al voto, a Quarto in campo l’ex gloria del Napoli Bagni. Destra sfasciata a Torre del Greco, delirio a Pomigliano

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L'imprenditore Domenico Brescia e l'ex gloria del Napoli Salvatore Bagni (foto pubblicata da Domenico Brescia su Fb)
di Laura Nazzari

Uniti anche se a livello nazionale tra i leader dei rispettivi schieramenti è tutt’altro che rose e fiori. A un mese di distanza dalle amministrative che in Campania vedrà impegnati 84 Comuni, 18 dei quali solo in provincia di Napoli, si scoprono i giochi delle alleanze e vengono al pettine i problemi irrisolti del centrodestra.

Pd e Movimento 5 Stelle replicheranno il modello dell’alleanza, ormai naufragata da tempo a livello nazionale, in diverse realtà territoriali, facendo così fronte comune contro il centrodestra. Ma, nella città laboratorio di questa alleanza, l’intesa che pareva raggiunta è saltata in maniera rocambolesca in 24 ore, facendo aleggiare lo ‘spettro’ dell’ex ministro degli Esteri Luigi Di Maio che, dopo la batosta delle Politiche, è uscito dai radar della cronaca politica: a Pomigliano d’Arco è caos. E su questo punto il vicepresidente della Camera Sergio Costa, esponente grillino, non ha nascosto il primo rammarico: «Non so se oggi vince Di Maio a Pomigliano – ha detto Costa intervenendo a Napoli a un incontro coi grillini – so che il M5S ha una sua identità forte nella città, al di là delle vicende che ci hanno lacerato a giugno dello scorso anno, conosco il Movimento a Pomigliano e sono persone ottime».

Il centrodestra, invece, fa fatica a marcare il territorio, confermando di non avere tratto beneficio dal voto delle Politiche.

IL CASO POMIGLIANO D’ARCO
A Pomigliano è delirio totale. Pd e 5Stelle non solo hanno fatto saltare il tavolo al quale erano seduti, ma nessuno dei due presenterà in modo autonomo la propria lista, lasciando così i rispettivi elettori privi di un qualsiasi riferimento politico. Il disastro si è consumato in 24 ore. Giovedì 13 aprile era stata annunciata l’intesa e la formazione della coalizione che vedeva insieme Pd, M5s, Per Persone e comunità, Europa Verde e Cittadinanza attiva. Il candidato sindaco era stato individuato nel giornalista Marco Iasevoli, vicino a Per ma fortemente caldeggiato dal M5s. Ieri pomeriggio, venerdì 14 aprile, il colpo di scena: i grillini si sono ritirati dalla coalizione e il candidato sindaco ha deciso a questo punto di fare marcia indietro lamentando una «scarsa coesione generale della coalizione stessa» ed evidenziando che «per me è logico e lineare comunicare la mia indisponibilità alla luce dei mutati equilibri politici». Accordo saltato e partiti fuori dalle elezioni.

A poche ore dalla presentazione ufficiale delle liste, infatti, né Pd né 5Stelle sono in grado di mettere in piedi un proprio progetto politico. «Ci siamo accorti che il progetto politico che volevamo portare avanti non era collaudato. Le condizioni per un percorso condiviso non ci sono state e non abbiamo avuto il tempo necessario per costruire un’alternativa che consentisse di portare avanti le idee del Movimento», ha spiegato Elena Vignati, coordinatrice provinciale del M5s. Gli elettori grillini hanno spinto il Movimento per avere una rappresentanza ma inutilmente: «Fino alle 6 di oggi abbiamo tentato di dare vita a una lista, anche sollecitati da molti nostri sostenitori, ma purtroppo ci siamo resi conto che non c’erano le condizioni», ha aggiunto Vignati. Fuori dai giochi anche il Partito democratico (già segnato al suo interno da una profonda spaccatura) che annuncia il commissariamento del gruppo locale: «Non esistono le condizioni per un progetto serio e di prospettiva del centrosinistra in grado di dare una speranza e un futuro a Pomigliano d’Arco e per questo abbiamo deciso di non presentare la lista del Partito Democratico alle prossime elezioni comunali. Il ritiro del Movimento Cinque Stelle e il sostanziale dissolvimento del cantiere del centrosinistra ci inducono a fare tabula rasa e ripartire da zero. A tal proposito procederemo alla nomina di un commissario del circolo Pd di Pomigliano», hanno scritto in una nota Antonio Misiani, commissario regionale Pd e Giuseppe Annunziata, segretario metropolitano del partito. A ricasco resta fuori qualcuna delle liste della coalizione naufragata. Cittadinanza attiva, in una nota, ha chiarito che non si presenterà alle urne denunciando che «sono prevalsi interessi privati anche da parte di forze oscure che vogliono mettere le mani sulla città e nello stesso tempo improvvisazione, incapacità e strumentalizzazioni hanno bloccato l’unica possibilità creatasi di costruire un’alternativa a favore della città intorno ad una persona giovane e competente che aveva creato in poche ore entusiasmo». I Verdi, invece, hanno fatto le capriole, sono riusciti a fare una propria lista, e hanno candidato a sindaco Salvatore Cioffi, ex fedelissimo di Di Maio. Ma è una sfida che non prevede vittorie.

In campo, con una compagine decisamente più ampia, c’è un ‘senatore’ della politica locale. L’83enne Lello Russo, fascia tricolore per ben sei volte a Pomigliano, torna in campo con 10 liste (per la maggior parte civiche) di appoggio: tra queste c’è la lista ‘Il Cittadino’, fondata da Luca Manzo, oggi assessore all’Istruzione a Portici dove appoggia il sindaco Pd Enzo Cuomo. Dalla sua, Russo ha parte dei voti del Pd (spaccato in due blocchi). Non a caso insieme a Russo si candida il segretario cittadino del Pd Eduardo Riccio, ex vicesindaco dimissionario.

Russo dovrà vedersela anche con la lista ‘Rinascita’, che schiera come candidato sindaco il segretario cittadino del partito politico locale, Vito Fiacco detto Fender, 24enne laureando in giurisprudenza, impegnato sin da ragazzo in politica, come membro del Coordinamento del Sindacato Studentesco dell’Unione degli Studenti, e candidato al Consiglio comunale nel 2020 nella stessa lista Rinascita. «Questa candidatura – spiegano da Rinascita – rappresenta la volontà di ridare voci agli ultimi, portare in campo i temi affrontati nel corso di questi anni e dare finalmente voce e rappresentanza a chi ha subito sulla propria pelle la degenerazione e la mercificazione della Politica». Su Rinascita potrebbero convergere i voti degli orfani del Pd. Nelle scorse settimane Rinascita e Sinistra italiana avevano preso parte al tavolo della coalizione di centrosinistra, salvo poi allontanarsi per volere dei grillini.

Candidatura dell’ultimo minuto, anche per il giornalista Marco Iasevoli che, rimasto orfano del sostegno di Pd e 5Stelle, si ritrova a guidare la lista ‘Per’.
Non pervenuto il centrodestra, che dovrebbe appoggiare da dietro le quinte Lello Russo.

La vita politica a Pomigliano d’Arco vive momenti tormentati dall’addio di Luigi Di Maio al Movimento 5Stelle. Il cambio di schieramento di Di Maio aveva determinato, a Pomigliano d’Arco, l’addio ai 5Stelle da parte di tutti i consiglieri comunali eletti nei grillini. Così la maggioranza composta da Pd e 5Stelle s’era ritrovata composta da Pd e ‘Insieme per il futuro’ (il movimento inizialmente fondato da Di Maio, prima di chiamarsi Impegno civico). I grillini, a loro volta, avevano subito all’interno un forte scossone e da quel momento hanno dovuto ricontarsi e riorganizzarsi. A sua volta il Pd si era spaccato in due (e infatti i diversi pezzi appoggeranno i due candidati in campo) e le varie incomprensioni e frizioni interne all’amministrazione comunale, avevano portato allo scioglimento del Consiglio comunale: il sindaco Gianluca Del Mastro è stato sfiduciato lo scorso febbraio con le dimissioni di 13 consiglieri comunali, tra i quali anche un esponente dei Dem.

TORRE DEL GRECO, IL RITORNO DI BORRIELLO CHE DIVIDE LA DESTRA
Se a Pomigliano d’Arco del centrodestra non vi è traccia, a Torre del Greco un grande ex prova a scaldare i cuori di una parte di quest’area politica. Ciro Borriello, che da sindaco fu arrestato per tangenti nell’agosto del 2017 vedendo così tramontare il suo ‘governo’ della città, si ripresenta alle urne, ma la sua discesa in campo ha spaccato la coalizione. Forza Italia ha dato la sua benedizione, mentre Fratelli d’Italia si è fatta da parte infastidita, pare, dalla storia giudiziaria che Borriello si trascina dietro: il politico è attualmente sotto processo dinanzi al Tribunale di Torre Annunziata per corruzione su appalti dei rifiuti. La Lega, invece, gioca in sordina: non presenterà simbolo e pare che sosterrà (con quel poco che può) il candidato civico Luigi Caldarola, pescato tra le fila dell’Esercito. Con Caldarola ci saranno diverse civiche, tra queste la lita ‘Il Cittadino’ fondata dall’assessore all’Istruzione di Portici Luca Manzo, che – come già evidenziato – mette la faccia e l’impegno anche a Pomigliano d’Arco. Il centrosinistra unito, invece, punta sull’avvocato Luigi Mennella, vicino al capogruppo Pd in Regione Mario Casillo. Una curiosità per Mennella: oltre a Pd e grillini, l’avvocato potrà contare anche sui voti di Azione che però si presenterà sotto le mentite spoglie di una ‘civica’ per non indispettire i pentastellati.

QUARTO, SCHIERAMENTI PIU’ DEFINITI
Nel Comune di Quarto la sfida tra gli schieramenti tradizionali è più definita, complessivamente i candidati sindaco sono 4. Pd e 5Stelle vanno a braccetto sostenendo la candidatura a sindaco di Antonio Sabino, il primo cittadino uscente. Il politico è appoggiato anche da 4 civiche (Secone per Un’altra Città-Europa Verde, Quarto Libera, Free Quarto e Insieme Sabino Sindaco).

Il centrodestra, a differenza di quanto accaduto a Pomigliano d’Arco e a Torre del Greco, ritrova l’unità e ci mette pure la faccia, anzi il simbolo: Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia presenteranno ciascuno una lista a sostegno del candidato sindaco Giuseppe Martusciello. Con loro anche la civica Movimento Flegreo.

Prova a recitare il ruolo del terzo incomodo Massimo Carandente Giarrusso, che potrebbe erodere voti al centrodestra. Giarrusso, infatti, è stato eletto sindaco nel 2011 proprio con il centrodestra, ma nel 2013 diede le dimissioni e subito dopo il Comune venne sciolto per infiltrazioni camorristiche. Alle elezioni del 2015 Giarrusso si ricandidò ma Tar e Consiglio di Stato ne stabilirono la incandidabilità. Stavolta Giarrusso è appoggiato da tre liste civiche: Quarto Rinasce, Protagonismo Sociale e Avanti Quarto. Qualche curiosità: Quarto Rinasce fa capo all’imprenditore Domenico Brescia, che è anche consigliere comunale a Napoli. Brescia ha vinto le comunali a Napoli sotto l’insegna di Forza Italia. E sempre schierato dagli azzurri si era candidato alle Politiche, non venendo eletto ma rimanendo travolto – pure lui – dall’onda grillina. Negli ultimi mesi i rapporti tra Brescia e Forza Italia si sono logorati, tanto che Brescia ha lasciato Forza Italia, passando – a Napoli – nel gruppo misto e fondando, nella sua città, la lista Quarto Rinasce. Una lista che presenta un ‘capofila’ d’eccezione: candidato l’ex centrocampista di Napoli, Inter e della Nazionale Italiana di calcio Salvatore Bagni.

Chiude la rosa dei candidati Rosa Capuozzo, che fece il suo debutto da sindaco nel Movimento 5Stelle e poi si ritrovò malamente scaricata dal partito perché accusata di vivere in un appartamento che aveva una veranda abusiva. In quel frangente emerse pure che Rosa Capuozzo stava tentando di resistere ai tentativi della camorra di infiltrarsi nella macchina amministrativa. Da quella scottatura, Rosa Capuozzo si è sempre mossa con liste civiche. Con lei ci sono Coraggio Quarto, Ora Quarto Flegreo e SOS Quarto.

sabato, 15 Aprile 2023 - 17:53
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