«No ai veti, sì a voti»: dal palco di Pietrarsa Renzi apre a sinistra e accenna ai programmi-spot

di Manuela Galletta

«No ai veti e sì ai voti». Dal palco del Museo di Pietrarsa, location suggestiva scelta dal Pd per la conferenza programmatica del partito andata in scena dal 27 al 29 ottobre, Matteo Renzi delinea, con un gioco di parole, la strategia politica dei ‘dem’ in vista delle imminenti elezioni Politiche. E accenna ai contenuti dell’eventuale manovra del Pd laddove si riuscisse nell’impresa di salire al Governo come forza di maggioranza.

Apertura a sinistra e mano tesa a destra

L’ex premier, pronto a ricandidarsi alla guida del Paese, apre alla sinistra ‘scissionista’ – tentando così di curare i mal di pancia di una fetta dei suoi ‘uomini’ dopo l’addio della premiata ditta Bersani&D’Alema (fondatori di Mdp) – ma al tempo stesso non chiude al centrodestra, grazie al quale è stata votata la nuova (e contestata) legge elettorale, il «Rosatellum bis».  «Io i veti non li metto nei confronti di nessuno e chiedo al Pd di superare gli insulti che abbiamo ricevuto – dice dal palco di Pietrarsa prima di ripartire, a bordo di un treno ‘speciale’, per il suo tour italiano –  Sono più importanti i voti che i veti, questo schema di gioco richiede capacità di essere più aperti al centro nei confronti di alcune realtà». Larghe intese, dunque. Per contrastare il fenomeno del populismo che porta i colori verde della Lega e cinque stelle dei grillini.

La manovra economica: lavoro, tasse e bonus

Dai contenitori ai contenuti. Mentre in maniera delicata il Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca esorta i suoi a ripensare alla questione ‘sicurezza’e a dare sul punto risposte certe ai cittadini (tema che il Pd fatica a considerare, a tutto vantaggio di Lega e Cinque Stelle), Matteo Renzi rispolvera un suo vecchio cavallo di battaglia: gli 80 euro in busta paga. E assicura: «Lo daremo agli under 18. Come si finanzia? Con l’operazione back to Maastricht che vale 50 miliardi». Poi parla alle imprese e promette: meno tasse per chi assume. «Dobbiamo avere due parole chiave: uno, dobbiamo ridurre ancora le tasse e dire che il Jobs act ha funzionato anche grazie agli incentivi. La soluzione è dire: metti i soldi in tasca, ti tasso. Crei i posti di lavoro, ecco i bonus. Dobbiamo ridurre le tasse a chi crea posti di lavoro».

 

martedì, 31 Ottobre 2017 - 14:46
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