Abusi sulla figlia di appena 13 anni, arrestato grazie a chat di Facebook


Una tredicenne che lancia segnali di disagio su una chat, intercettati e interpretati da un poliziotto che innesca un’indagine dei carabinieri grazie alla quale si scopre che ad abusarne era il padre; quattro alunne di età compresa tra 10 e 12 anni, molestate in un ripostiglio dal bidello, e una turista vittima di un tentato abuso sessuale nel bagno di un locale che fa arrestare il suo aguzzino, un ragazzo di 20 anni, grazie a un selfie. I tre casi si sono verificati nella provincia di Napoli, a Bari e Roma. E nei primi due i presunti responsabili sono adulti che hanno approfittato dell’innocenza delle proprie vittime, tutte minorenni, invece di proteggerle. A salvare la tredicenne dal padre, nel Napoletano, è stato un agente della Questura di Milano che e’ riuscito a scoprire il malessere della ragazzina tenendo sotto controllo una chat di FB sulla quale i fan di un cantante si scambiavano pareri e messaggi. Il poliziotto ha avvertito la Procura della Repubblica di Nola (Napoli) che, con l’aiuto dei carabinieri, ha fatto luce su quanto stava accadendo alla minorenne: abusi sessuali dallo scorso mese di luglio, cessati con l’arresto dell’uomo, un 41enne, ora accusato di violenza aggravata e continuata. I militari hanno tenuto sotto controllo l’indagato con pedinamenti e intercettazioni ambientali. In una scuola di Bari, invece, quattro giovanissime alunne di eta’ compresa tra 10 e 12 anni, subivano abusi dal bidello: abbracci, palpeggiamenti, baci sul collo e sulle labbra, nei bagni e in un ripostiglio. L’uomo, di Bitetto, è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di violenza sessuale aggravata. Secondo quanto emerso dalle indagini, ne approfittava bloccandole quando andavano in bagno. In alcuni casi le avrebbe costrette a entrare con lui in un ripostiglio. A far scattare le indagini e’ stato il padre di una delle bambine. Le violenze secondo l’attività investigativa, risalgono al novembre dello scorso anno ma le piccole vittime, ascoltate dai magistrati in un ambiente protetto, hanno raccontato che il calvario è iniziato con l’anno scolastico. L’ultimo caso è navvenuto a Roma, dove una turista, vittima di una tentata violenza sessuale da parte di un ragazzo appena conosciuto, è riuscita a farlo arrestare grazie a un selfie scattato prima che i fatti si verificassero. La giovane, con un’amica, ha trascorso la serata in un locale di Roma, con due giovani, entrambi italiani. Uno dei due l’ha seguita in bagno dove ha tentato di violentarla dopo avere chiuso a chiave la porta. Le urla della giovane, però, l’hanno messo in fuga. Grazie alla foto consegnata dalla ragazza agli agenti che la ritraeva insieme con il ragazzo e’ stato possibile rintracciarlo a Viterbo.

martedì, 30 Gennaio 2018 - 20:40
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