L’attentato di Macerata scuote Napoli Migranti protestano davanti al Comune «Clima d’odio alimentato dai politici»

di Dario Striano

Sono una ventina e marciano con fischietti, bandiere e tamburi. Urlano«no al razzismo» e si fermano in piazza Municipio prima di inscenare una danza corale all’ingresso del Comune di Napoli. Migranti e militanti dell’ex OPG occupato – Je so pazz rispondono così, intorno alle 18 di oggi pomeriggio, all’attentato di Macerata ed esprimono con una pacifica protesta la loro solidarietà alle vittime rimaste ferite a seguito del raid armato della scorsa settimana, quando il 28enne neofascista Luca Traini ha sparato una trentina di colpi dalla sua auto nel tentativo di «fare una strage di migranti». «A Macerata sette ragazzi con storie già difficili alle spalle, dopo aver affrontato la Libia e il Mediterraneo, sono stati sparati da un fascista. – dice Emilio Misanovich, militante dell’ex OPG occupato – Noi pensiamo che questo clima d’odio, alimentato quotidianamente dai nostri politici, debba cessare. Siamo convinti che quello che è successo a Macerata sia soprattutto frutto delle chiacchiere politiche che i nostri politicanti ci propinano ogni giorno. Soprattutto in questo clima di campagna elettorale. Noi dividiamo le persone in due sole categorie: gli sfruttati e gli sfruttatori. Noi saremo sempre dalla parte degli sfruttati perché lo siamo anche noi. Chiediamo libertà e giustizia per tutti».
A guidare il corteo di manifestanti il senegalese Malick, mediatore culturale dell’ex OPG “Je so pazz”, arrivato in Italia nel 2013 proprio per «cercare di dare una mano ai tanti migranti» sbarcati sul suolo nostrano. «E’ davvero dura oggi vivere in Italia se sei migrante – dice Malick – Fa vergogna l’accoglienza che spesso viene riservata a chi abbandona famiglia e patria per cercare pace e fortuna altrove. Oggi sono in piazza con i miei fratelli per urlare basta al razzismo e al fascismo. C’è un fenomeno neofascista in Italia che va contrastato e debellato. Ma in questo paese forse risulta più facile voltare la faccia e far finta di non vedere». Dopo circa un’ora di canti e proteste i manifestanti lasciano piazza Municipio e marciano in direzione via Toledo, nella zona non autorizzata.

giovedì, 8 Febbraio 2018 - 19:29
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