Napoletani scomparsi in Messico Striscione esposto in curva A “Liberate padre, figlio e nipote”


“Liberate i napoletani in Messico”: è lo striscione di solidarietà esposto oggi in curva A allo stadio San Paolo, durante il match di campionato tra NAPOLI e Spal per i tre napoletani (padre, figlio e nipote) scomparsi in Messico due settimane fa. Ieri sera nel quartiere dove vivono i familiari degli scomparsi si è svolta una fiaccolata di solidarietà: “Aiutateci a rivederli presto, non consentite che su questo caso cali l’oblio”, è l’appello ribadito alle istituzioni italiane. La procura di Roma ha aperto un fascicolo d’indagine sul sessantenne Raffaele Russo, suo figlio Antonio e suo nipote Vincenzo Cimmino, rispettivamente di 25 e 29 anni. tre si trovavano nella zona di Tecaltitlan, nello Stato di Jalisco, area a rischio per la forte presenza di criminalità. La famiglia ha precisato di non aver ricevuto “nessuna richiesta di riscatto”. Russo era da tempo nel Paese centroamericano, dove faceva il venditore ambulante. Antonio e Vincenzo, invece, erano arrivati soltanto cinque giorni prima della sparizione, anche loro per lavorare. I familiari sono in contatto con la Farnesina, ma con il trascorrere dei giorni crescono i timori sulla sorte dei tre. Sui social, gli amici stanno attuando una massiccia campagna di appelli affinchè le autorità messicane siano sollecitate a indagare a fondo sul caso per offrire risposte. L’ultima traccia degli scomparsi è un messaggio audio inviato da Antonio Russo al fratello in Italia, in cui racconta che lui e Cimmino sono stati fermati dalla polizia locale e invitati a seguire gli agenti in commissariato.

domenica, 18 Febbraio 2018 - 17:24
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