Amendola, ucciso dagli amici e sepolto: prende il via l’udienza preliminare Imputato anche il baby boss Formicola

Vincenzo Amendola
di Laura Nazzari

L’inchiesta sull’omicidio di Vincenzo Amendola, il 18enne di San Giovanni a Teduccio ucciso e sepolto in una zona di campagna di viale 22 Giugno nel quartiere alla periferia est di Napoli, arriva in Tribunale. Domattina (primo marzo), dinanzi al giudice Paola Piccirillo del Tribunale di Napoli, si apre l’udienza preliminare che vede sul banco degli imputati i tre migliori amici della vittima, Gaetano Formicola (nipote del boss ergastolano Ciro), Giovanni Tabasco e Gaetano Nunziato (passato a collaborare con la giustizia), nonché Raffaele Morra. Le accuse contestate sono di omicidio e di occultamento di cadavere con tanto di aggravante della matrice camorristica.

La scomparsa e la scoperta del cadavere:
11 giorni di passione
Vincenzo Amendola sparì di casa il 5 febbraio del 2016. Nel quartiere venne organizzata anche una fiaccolata. Il 26 febbraio l’amara scoperta: Vincenzo venne ritrovato ucciso, colpito a morte da un solo colpo di pistola e poi sotterrato. Per la sua morte furono arrestati Gaetano Formicola, il baby boss del ‘Bronx’ e Giovanni Tabasco, chiamati in causa da Gaetano Nunziato che nelle tormentate settimane in cui gli investigatori impiegarono ogni mezzo per ritrovare Vincenzo maturò la decisione di passare a collaborare con la giustizia per il timore di poter finire ammazzato a sua volta.

Il primo arresto
e le prove scarse
Tuttavia quella misura cautelare venne successivamente annullata dai giudici del Tribunale del Riesame di Napoli per carenza del “riscontro individualizzante”: alle dichiarazioni di Nunziato mancava cioè un altro elemento forte che provasse la veridicità del suo racconto e che collocasse Formicola e Tabasco sul luogo del delitto.
Le nuove indagini
e la svolta nell’inchiesta
Poi a giugno dello scorso anno la svolta: le indagini mai interrotte degli investigatori e del pubblico ministero antimafia Antonella Fratello hanno rafforzato il quadro indiziario e consentito a un giudice di poter spiccare un’ordinanza di custodia cautelare in carcere che stavolta non è stata messa in discussione.

La strategia dell’abbreviato
e della confessione
Si arriva così all’udienza di domattina. Un’udienza che potrebbe riservare anche un colpo di scena: i quattro imputati potranno decidere se essere processati col rito abbreviato e se ammettere le proprie responsabilità nella speranza così di scansare la pena dell’ergastolo.
Brutta storia quella dell’omicidio di Vincenzo Amendola. Il 18enne sarebbe stato ucciso perché nel quartiere s’era diffusa la voce che il ragazzino aveva intrecciato una storia (mai accertata) con la mamma di Gaetano Formicola, sposata col ras Antonio che è attualmente detenuto. Quella voce rischiava di disonorare la famiglia Formicola e avrebbe spinto Gaetano Formicola a decidere di soffocare ogni gossip togliendo la vita al suo migliore amico, togliendo la vita a quel ragazzo che Formicola aveva accolto in casa e si portava sempre in casa, a quel ragazzo che stava sempre insieme a Formicola, Tabasco e Nunziato come dimostrano alcune foto che proprio uno degli imputati, Tabasco, pubblicò nei giorni drammatici della scomparsa di Vincenzo per testimoniare il suo (finto) affetto per il 18enne. Particolari agghiaccianti, tutti ricostruiti dalla Direzione distrettuale antimafia. Particolari finiti agli atti del fitto incartamento che domani sarà valutato dal giudice dell’udienza preliminare Paola Piccirillo.

mercoledì, 28 Febbraio 2018 - 21:54
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