Scomparsi in Messico da 47 giorni, l’appello della moglie di Raffaele Russo: «Stato assente, siamo pronti a partire»

I tre napoletani scomparsi in Messico

Il tempo passa. Inesorabile. E le notizie che arrivano dal Messico sono poche e insufficienti. Da 43 giorni non si sa nulla sulla sorte di Raffaele Russo, suo figlio Antonio e suo nipote Vincenzo Cimmino: i tre napoletani delle Case Nuove scomparsi il 31 gennaio scorso a Tecalitlan, cittadina dello Stato di Jalisco. Ora le donne dei tre desaparecido napoletani sono pronte a partire per il Messico per cercare i propri familiari. Nelle scorse ore hanno anche pubblicato un appello al presidente della Repubblica Sergio Mattarella , ministro degli Esteri Angelino Alfano e al ministro dell’Interno Marco Minniti. «Siamo indignati, lo stato ci sta facendo vergognare di essere italiani – dice il messaggio, letto dalla moglie di Raffaele Russo, – vi informiamo che se non otteniamo una risposta nei prossimi giorni siamo disposti a partire per il Messico a nostro pericolo, per cercare la nostra famiglia». «Il ministro Angelino Alfano, l’unico che ci ha ricevuto, non ha mantenuto la promessa di mandare forze italiane per collaborare con la polizia messicana, di cui non ci si può fidare dato che proprio loro hanno rapito e consegnato i tre italiani alla mafia messicana. Siamo stanchi, vergognatevi. Noi partiamo», aggiunge ancora la moglie di Raffaele Russo. Domani, intanto, l’avvocato delle famiglie, Luigi Ferrandino ha indetto una conferenza stampa alle 10, davanti l’abitazione delle due famiglie per informare sugli  sviluppi dell’attività investigativa.

Dg

giovedì, 15 Marzo 2018 - 15:59
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