Siria: attacco Usa, Francia e Regno Unito Lanciati cento missili su Damasco e Homs Il raid ‘divide’ Salvini e Berlusconi


Stati Uniti, Francia e Regno Unito hanno lanciato all’alba attacchi coordinati in Siria contro il regime di Bashar al Assad. Una risposta – spiegano i leader dei tre Paesi – dopo l’attacco con armi chimiche nella città siriana di Douma, in cui sono morte un centinaio di persone. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato il raid aereo in diretta televisiva: «Il nostro obiettivo è distruggere le capacità di lanciare armi chimiche del regime siriano». Quella delle scorse ore è una ‘one night operation’: si tratta di un’azione per il momento isolata. Non sono programmati altri attacchi. «Un intervento giusto e legittimo, non per disarcionare il presidente siriano, Bashar al-Assad, ma per dare un messaggio chiaro che le armi chimiche non devono essere usate, né a Damasco e neppure nelle strade britanniche», ha detto il premier britannico Teresa May. «Con l’attacco del 7 aprile scorso a Douma, la linea rossa fissata dalla Francia a maggio del 2017 è stata superata, per questo ho ordinato alle Forze armate francesi di intervenire nel quadro di un’operazione internazionale condotta in coalizione con gli Stati Uniti ed il Regno Unito e diretta contro l’arsenale chimico clandestino del regime siriano». E’ quanto ha detto il presidente francese Emmanuel Macron in una nota diffusa dall’Eliseo nella notte. La Germania al momento non ha preso parte alle operazioni ma ha appoggiato il raid di Usa, Francia e Regno Unito. «L’intervento militare era necessario e adeguato, per tutelare l’effettività del veto internazionale sulle armi chimiche, e per mettere in guardia il regime siriano da altre violazioni», ha detto la cancelliera Angela Merkel. «Noi sosteniamo il fatto che i nostri alleati americani, britannici e francesi, come membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, abbiano assunto responsabilità in questo modo», ha concluso.

Il mondo si spacca. Putin: «Aggressione contro uno Stato sovrano»
Il presidente russo Vladimir Putin ha condannato con forza l’attacco condotto da Usa, Francia e Regno Unito contro obiettivi del regime di Damasco in Siria. Secondo il presidente rieletto da poco il raid dei paesi occidentali «è stato condotto senza l’avallo del Consiglio di sicurezza dell’Onu, in violazione della Carta delle Nazioni Uniti, delle norme e dei principi di diritto internazionale e costituiscono un atto di aggressione contro uno Stato sovrano che si trova in prima fila nella lotta al terrorismo». Lo stesso Putin, inoltre, ha aggiunto che dovrà essere subito convocata una sessione urgente del Consiglio di sicurezza dell’Onu. «La Russia convocherà una sessione urgente del Consiglio di sicurezza dell’Onu per discutere le azioni aggressive portate avanti dagli Usa e dai paesi alleati. L’Opac ha inviato i propri esperti in Siria per condurre un’indagine, ma un gruppo di paesi occidentali ha deciso con cinismo di ignorare tale iniziativa, portando avanti una operazione militare senza aspettare i risultati dell’inchiesta». Una durissima condanna arriva anche dall’Iran. «La resistenza contro gli Usa e i suoi alleati ha portato al salvataggio di due Paesi (Iraq e Siria) e la resistenza continuerà nel futuro – ha detto la guida suprema iraniana, ayatollah Ali Khamenei – coloro che hanno apertamente, o dietro il sipario, sostenuto l’Isis in passato, oggi sostengono di aver affrontato il gruppo e li hanno sconfitti. 

In Italia il centrodestra si spacca. Salvini: «Intervento pericolosissimo, spero sia l’ultimo. Giusto il comportamento di Gentiloni». Berlusconi: «Sarebbe meglio tacere. Ora un governo forte»
La crisi in Siria culminata con l’attacco di questa notte ha creato una frattura nel centrodestra. Il leader della Lega Matteo Salvini (possibile premier) ha precisato: «Apprezzo l’operato di Gentiloni degli scorsi giorni e di queste ore: il suo equilibrio e la sua misura. Penso che l’intervento di stanotte sia pericolosissimo mi auguro che sia l’ultimo: non a caso Germania e Italia che fanno parte della stessa Alleanza non hanno neanche messo a disposizione le basi da cui partire per sganciare i missili», ha sottolineato il segretario leghista. «Se ci sono elementi concreti che richiedono un intervento, provati e inconfutabili, ci siamo – ha però obiettato – perché  le armi chimiche, il cloro o strumenti di distruzione di massa nel 2018 non vanno usati contro nessuno e per risolvere nessun tipo” di conflitto internazionale». Dura la replica di Silvio Berlusconi. «In queste situazioni è meglio non pensare e non dire nulla». «Serve un governo forte e autorevole, quello del centrodestra, perché oggi purtroppo siamo arrivati ad una situazione in cui abbiamo un governo che non conta niente». Intanto i capogruppo del M5S di Camera e Senato, Giulia Grillo e Danilo Toninelli, hanno scritto questa mattina una lettera ai presidenti dei due rami del Parlamento, Maria Alberti Casellati e Roberto Fico, invitandoli a convocare urgentemente, ovvero «già nelle prossime ore, delle commissioni speciali, anche in sede congiunta», affinché il presidente del Consiglio «possa informare» le forze politiche dell’andamento della crisi siriana. «Avevamo avanzato tale richiesta già nelle ore che hanno preceduto l’attacco odierno», spiegano Grillo e Toninelli, «tuttavia non abbiamo ricevuto alcun riscontro, ecco perché oggi chiediamo ai presidenti di Camera e Senato di farsi promotori di questa azione, individuando la cornice che ritengono più adeguata affinché il governo possa informarci sugli sviluppi in corso». Stessa richiesta è arrivata da Liberi e Uguali

sabato, 14 Aprile 2018 - 12:38
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