La memoria e l’amore battono le mafie: piazza intitolata a Vincenzo Liguori, vittima innocente di camorra

Un momento di ricordo dedicato al meccanico Vincenzo Liguori, vittima innocente della camorra
di Manuela Galletta

Una piazza intitolata a una vittima innocente di camorra. Intitolata a un padre di famiglia, a un lavoratore instancabile, a una persona benvoluta da tutti. Da tutti quelli che a Pollena Trocchia sono cresciuti con lui e da tutti quelli che a San Giorgio a Cremano si recavano presso la sua officina sapendo di trovare professionalità e cordialità nella riparazione degli scooter.
Giovedì 24 maggio a Pollena Trocchia ci sarà la cerimonia di inaugurazione dell’intitolazione della piazzetta edificata nel corso dei lavori di riqualificazione del Rione Micillo a Vincenzo Liguori, il cittadino di Pollena Trocchia ammazzato da un proiettile vagante a San Giorgio a Cremano nelle fasi drammatiche di un agguato di camorra il cui obiettivo era Luigi Formicola, anche lui rimasto ucciso. Era il 13 gennaio del 2011 quando Vincenzo perse la vita. Stava lavorando, come sempre, all’interno della sua officina. Stava riparando uno scooter quando un proiettile lo raggiunse al petto. Era uno dei proiettili che due persone in scooter esplosero all’impazzata per uccidere Luigi Formicola, condannato a morte perché anni prima aveva spinto il suo socio in affari a denunciare un’estorsione facendo così arrestare il ras della zona, Vincenzo Troìa. I retroscena di quel duplice omicidio li ha raccontati qualche tempo dopo Giovanni Gallo, pregiudicato di piccola tacca della mala di San Giorgio a Cremano, che passò a collaborare con la giustizia (era libero quando si presentò ai pm) proprio perché non sopportava più il peso di convivere con la morte di una brava persona, Vincenzo Liguori. Gallo spiegò di aver fatto da specchiettista nel ‘raid’ e puntò il dito contro Vincenzo Troia, accusandolo di esse stato il mandante dell’agguato. Seguendo la traccia delle dichiarazioni del pentito, la Direzione distrettuale antimafia di Napoli convenzionò anche delle accuse, trascinando a processo Vincenzo Troia. Ma il materiale indiziario si rivelò debole: dopo la condanna in primo grado all’ergastolo, Troia venne assolto nei successivi gradi di giudizio perché – spiegarono per primi i giudici della Corte d’Assise d’Appello di Napoli – mancavano riscontri esterni forti alle dichiarazioni di Gallo. Se i processi non sono riusciti a provare la responsabilità di Vincenzo Troia, la città di Pollena Trocchia non ha mai dimenticato il suo concittadino. Non ha mai dimenticato Vincenzo. Persona sempre sorridente, padre di famiglia e marito esemplare. A lui, nel 2016, il comune di San Giorgio a Cremano – dove Vincenzo lavorava e dove la camorra barbara e assassina gli ha tolto la vita – ha intitolato il parco pubblico di via Aldo Moro. Ogni anno, inoltre, l’associazione ‘Liberi Pensieri di Pollena Trocchia’ organizza un memorial in onore di Vincenzo: è un motoraduno, uno sciame di motociclette, vespe e scooter e provenienti da tutta la regione che sfilano per le strade del paese vesuviano. Le moto, soprattuto le Vespe, erano la passione di Vincenzo. Lui è ancora vivo nel cuore di chi gli ha voluto bene, anche grazie all’impegno dei suoi figli e di sua moglie che in silenzio, senza mai cercare la ribalta dei riflettori, hanno tutti i giorni coltivato e onorato la memoria di un uomo buono.

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lunedì, 21 Maggio 2018 - 13:10
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