Camorra, le mani dei Mariano sui Quartieri Spagnoli: 18 condanne e 24 assoluzioni

Tribunale Giustizia
di Manuela Galletta

Diciotto condanne e 24 assoluzioni. Il secondo filone processuale scaturito dalla maxi-inchiesta sugli affari illeciti gestiti dalla cosca dei Mariano nei Quartieri Spagnoli si chiude con una sentenza che trasforma in verità giudiziaria solo una parte delle conclusioni della Direzione distrettuale antimafia di Napoli. Inflitte, peraltro, pene assai contenute rispetto alle attese della procura: si va dai 12 mesi (la pena più bassa disposta per Eugenio Cacace) ai 10 anni e 6 mesi (inflitti a Raffaele Pastore). I reati contestati a vario titolo sono quelli di associazione di stampo mafioso, droga ed estorsione, accuse confezionate sulla scorta delle intercettazioni e sulle dichiarazioni dei pentiti, dichiarazioni che – all’indomani del blitz di tre anni fa – sono andate a rafforzarsi con i racconti dell’ex boss Marco Mariano e di Mariano Overa. Eppure, nonostante l’impianto accusatorio poggiasse su una vastità di elementi, il Tribunale di Napoli (terza sezione) ha ritenuto di dover mandare assolte 24 persone, con le formule – a seconda delle posizioni – «perché il fatto non sussiste» o «per non aver commesso il fatto». Tra gli assolti spiccano i nomi di Errico e Gennaro Ricci (difeso dall’avvocato Leopoldo Perone), rispettivamente padre e figlio. Gennaro Ricci è stato condannato con sentenza definitiva per l’omicidio di Vincenzo Masiello lo scorso 9 febbraio: deve scontare 29 anni di reclusione, di cui 27 anni per il delitto commesso il 21 settembre del 2011 e due anni per la ricettazione di un Rolex. Tra gli assolti anche Carmine Furgiero (difeso dagli avvocati Perone e Antonio Rizzo) nei confronti del quale il pm aveva chiesto 9 anni di reclusione. Assolto anche Pasquale Rapillo, genero del boss Marco Mariano, al quale la Dda aveva cucito addosso il ruolo di «accompagnatore ed autista del boss, nonché di intermediario con gli altri affiliati liberi e presenti sul territorio».
Altri imputati, tra i quali lo stesso boss Marco Mariano, hanno seguito un’altra strada processuale, avendo scelto di essere processati, in primo grado, col rito abbreviato.

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mercoledì, 23 Maggio 2018 - 16:48
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